Domenica 11 Gennaio 2015 - Libertà
Experience contro un turismo "debole"
«C'è un gap da superare, il portale web resterà a lungo». Giovedì la presentazione
Una pietra miliare è la piattaforma web Experience Piacenza, che verrà presentata giovedì 15 gennaio (ore 11) alla Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant'Eufemia 12/13.
La piattaforma riunisce l'offerta turistica e business della provincia in vista di Expo 2015. Servirà a stranieri e a italiani per connettersi e conoscere le opportunità locali. Dopo i saluti di benvenuto di Massimo Toscani, presidente della Fondazione, il direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto modererà l'incontro con Silvio Ferrari, presidente Ats, Ruben Sacerdoti, responsabile dell'internazionalizzazione delle imprese della Regione Emilia Romagna ed Elisabetta Virtuani (Bloomet). Ecco come la vede Ferrari.
A chi esprime apprensione su Expo, cosa obietta presidente? Per esempio gli albergatori non vedono ancora prenotazioni.
«Pensiamo a che punto stiamo: in una situazione estremamente debole come meta turistica. Non abbiamo brillato. Con il nuovo portale Experience Piacenza copriamo un gap che vale non solo per sei mesi ma molto più a lungo. Experience rimane e farà promozione turistica, offrirà "pacchetti" sul nostro territorio. Carenze e debolezze non vengono risolte con un colpo di spugna. Bisogna avere una visione».
Ci sono progetti che hanno affascinato, ma non c'è stato modo di dar loro corpo, come il film sulle acque della Valtrebbia da affidare a Marco Bellocchio.
«Sul film ho cercato più volte di trovare le risorse necessarie per sostenere un cortometraggio d'autore. Uno sponsor c'era ma non poteva assorbire tutto. La possibilità resta ma è molto difficile, a meno che non si trovi una fonte che possa crederci, chi ha già manifestato interesse non si tirerebbe indietro».
Il compito di Ats prosegue o è arrivato al suo compimento e ora devono agire le istituzioni?
«Non è concluso, saremo coinvolti sino a ottobre. Il cantiere resta aperto e attivo».
Piacenza è un po' un unicum o altri territori hanno fatto come noi?
«Abbiamo un vantaggio competitivo, territori intorno a noi non hanno sviluppato altrettanto e al di là dell'area naturale di Milano non ci sono grandi movimenti. L'effetto-Expo doveva farsi sentire molto di più nel Paese. Non è facile operare e gestire pubblico e privato. Ma sono soddisfatto, vista la complessità da affrontare, se non avessimo agito non saremmo andati da nessuna parte e se tutte le province del Paese avessero fatto altrettanto, oggi Expo sarebbe più espressivo del territorio. Non avendo creato questo feeling, è chiaro che un albergatore si chieda che beneficio ne avrà. Ci si deve abituare non solo a chiedere però, ma anche a chiedersi quale contributo si sta dando. E mettersi in una posizione positiva è già un contributo, se no si genera un ambiente depressivo, senza stimoli. Non tornerà l'Expo nei prossimi cento anni. Di questo processo culturale, di questa sfida credo che qualcosa rimarrà. A Piacenza abbiamo dimostrato, nonostante le difficoltà, che si può fare sistema. E poi in tanti si stanno impegnando, cercano di portare le loro passioni e i loro valori per un'opportunità che non si replicherà».