Mercoledì 31 Dicembre 2014 - Libertà
Rimettere in moto Piacenza, dare un'anima ai progetti
dalla prima pagina
Piacenza, di fronte a questo scenario, ha tutte le carte in regola per giocarsi la partita e battere l'incombente declino. Ma, già nei prossimi mesi, deve avere più coraggio per fare le scelte necessarie e farle insieme ai cittadini.
Piacenza deve avere più ambizione, non rinchiudersi nel tran tran quotidiano ma puntare in alto, pensare in grande, fare sistema per davvero.
Sì, bisogna rimettere in moto Piacenza per avere una visione di futuro che purtroppo, nonostante i buoni propositi, ancora oggi manca.
Piacenza ha risolto problemi seri, come quello della Fondazione che ora sta lavorando per fare chiarezza sul patrimonio e sulle responsabilità di alcune scelte sbagliate e soprattutto per continuare a sostenere il territorio. I primi passi del presidente Toscani e del suo Consiglio fanno ben sperare.
Piacenza, nell'ultimo scorcio di 2014, ha impresso, grazie anche al nuovo direttore nazionale del Demanio, Reggi, una grossa accelerazione sul tema delle caserme, delle aree militari e degli edifici demaniali che stanno tornando ai piacentini, come è già avvenuto per Palazzo Farnese. Un segnale importante per il futuro della città.
I prossimi mesi saranno decisivi e bisogna avere idee per dare un'anima ai progetti sulle caserme dismesse e sulle aree militari che, se ben utilizzate e ben destinate, possono cambiare, in positivo, il volto di Piacenza e contribuire al suo sviluppo nei prossimi decenni.
Questa delle aree militari è una grande sfida per Piacenza. Per vincerla bisogna saper scegliere cosa farci e come utilizzarle. Per fare questo servono progetti coraggiosi di alto profilo, calati nella realtà della città, con una buona e lungimirante visione di futuro.
Riusciranno il sindaco Dosi e la classe dirigente piacentina a non sprecare questa storica e irripetibile occasione?
Speriamo di sì, perché un eventuale fallimento dell'operazione condannerebbe Piacenza al temuto declino e alla sua marginalità.
Certo lo scenario complessivo non fa ben sperare.
C'è la nuova Provincia, presieduta da Rolleri, quasi ridotta sul lastrico, senza certezze sul futuro e con il rischio, reale, di un fallimento nei prossimi mesi.
C'è la Regione, sempre lontana, che in questi anni ha mortificato Piacenza. Da Bologna, però, arrivano segnali buoni. Il nuovo presidente Bonaccini ha riconfermato un assessore piacentino, ma da lui ci aspettiamo segnali forti dalla scelta di un bravo direttore generale per la nostra Asl, alla valorizzazione delle nostre eccellenze, al sostegno dei piani di sviluppo.
Speriamo, anche, che Bonaccini, come promesso, dia una mano a Piacenza per avere collegamenti ferroviari con Milano degni di questo nome e treni veloci, almeno durante i sei mesi di Expo.
Il nuovo anno passerà alla storia per Expo 2015 di Milano, un evento di portata mondiale che deve vedere Piacenza protagonista.
Ci siamo mossi bene, prima di altri territori. Siamo arrivati per primi, con "Piazzetta Piacenza", a conquistare una posizione strategica nel cuore di Expo. Abbiamo messo insieme istituzioni, università e categorie economiche.
Si è lavorato tanto, ci sono i progetti.
Sono arrivati i finanziamenti da Camera di Commercio, Fondazione, Comune e Provincia (meno, purtroppo, rispetto alle previsioni).
Ora bisogna correre per essere pronti, il Primo Maggio, a vivere da attori protagonisti questo evento.
Bisogna "vendere" i progetti già scelti e finanziare gli altri. Bisogna presentarsi al mondo intero per attrarre visitatori verso Piacenza. Bisogna partire con la piattaforma di comunicazione. Non c'è più tempo da perdere.
Nelle prossime settimane Piacenza si deve far conoscere, deve essere visibile sullo scenario globale. Però, come capita spesso a Piacenza nei momenti importanti entrano in scena gli scettici. Bisogna smentirli e dimostrare che Piacenza, stavolta, fa sul serio.
In questa ottica il ruolo della politica e dei pubblici amministratori è quello di avere idee, fare scelte, mettere, in modo trasparente, le scarse risorse che ci sono. Se Piacenza ha un'anima lo vedremo presto. L'Expo che bussa alle nostre porte è la grande scommessa. Dipende da tutti se la vivremo da protagonisti e non da comparse.
Noi di Libertà ci crediamo in Expo 2015 e già da un anno la raccontiamo, sostenendola. Lo faremo ancora di più nei sei mesi dell'esposizione per far vincere Piacenza.
Con questo spirito, assieme alle mie presidenti Donatella Ronconi ed Enrica Prati, a nome di Libertà e di tutto il Gruppo, auguriamo ai piacentini un 2015 di svolta, di successi e di tante buone notizie. E di nuovi ponti verso il futuro.
Gaetano Rizzuto