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Sabato 31 Gennaio 2004 - Libertà

Quell'arte da leggere con occhio critico

Volume presentato in Fondazione. Relatore lo storico Pancotto

"Leggere l'arte", la pubblicazione realizzata dalla Galleria "Ricci Oddi" in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stata presentata all'auditorium di via Sant'Eufemia al folto pubblico di appassionati d'arte intervenuto. L'ottima accoglienza del primo quadermo, con i testi degli interventi dei critici, negli incontri domenicali in Galleria, ha sollecitato gli organizzatori a dar seguito a una seconda raccolta relativa agli incontri tenuti nella scorsa primavera. Pier Paolo Pancotto, storico dell'arte e docente all'università di Pisa, ha sottolineato l'importanza dell'esperienza piacentina per i fruttuosi collegamenti e sollecitazioni che si realizzano con la pubblicazione tra le varie istituzioni museali e gli studiosi. Accanto alla conservazione delle opere, ha ribadito il relatore, il compito d'un museo d'arte moderna, è proprio quello di promuovere la conoscenza e l'approfondimento critico della propria collezione, ben oltre gli ambiti locali e così costruire quei collegamenti indispensabili a comprendere la complessità delle relazioni fra opera e artista e artisti fra loro.
Stefano Fugazza ha puntualmente curato la pubblicazione delle lezioni tenute da Luca Pini: Gerolamo Induno, "La partenza del coscritto" (1862); Gionata Bonvicini: Plinio Nomellini "La colonna di fumo" (1900); Sergio Rebora: Marco Calderini "Dopo le piogge di marzo" (1915); Alberto Crispo: Amedeo Bocchi "Una sera sui gradini della cattedrale" (1920); Carlo Migliavacca: Giuseppe Biasi "Processione a Teulada" (1923); Pier Paolo Pancotto: Vanda Seccia "Allieva con le calze rosse" (1960), completata con brevi note sugli autori. L'occasione degli incontri domenicali in Galleria ha dato modo di riscoprire opere e autori, alcuni dei quali nemmeno esposti (per le ben note ragioni di spazio), ma ancor più di richiamare l'attenzione critica e sollecitare lo studio e l'approfondimento delle opere della collezione "Ricci Oddi" che merita ben altra considerazione fra le collezioni d'arte moderna.

G.CARLO ANDREOLI

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