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Martedì 6 Gennaio 2015 - Libertà

Sotto "tiro" il calendario della Fondazione
«Non si capisce quand'è Pasqua o Natale»

Adesso, non si dice di raggiungere le vette ineguagliate del calendario di Frate Indovino che, per esempio, il giorno 3 gennaio 2015 recita vicino alla data: "S. Genoveffa vergine - S. Teogene martire", il sole sorge alle 7.37 e la luna alle 16.51, proverbio del giorno "La vespa punge anche da morta".
E uno parte contento. Contento e imparato. Non si pretende tanto, non ci si aspettano i consigli sulle tisane o come sarchiare il terreno del giardino, ma il calendario donato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano è avarissimo di informazioni: «non si capisce quando è Pasqua, quando è Natale e quando sono le altre ricorrenze religiose e civili, sono le ricorrenze sulle quali uno regola la propria vita». Diamine, la faccenda non va giù a Rinaldo Leonetti che ha scritto a Libertà il suo corrosivo e risentito "no grazie" dopo aver ricevuto il calendario in dono, come i tanti piacentini che a fine dicembre hanno preso parte alla festa della Fondazione e al tradizionale concerto degli auguri. Per il signor Rinaldo «la Fondazione avrebbe fatto bene a devolvere alla Caritas anche i soldi spesi per stampare i calendari», dove i mesi si susseguono, i giorni scorrono nel più totale anonimato, scanditi solo da un colore rosso quando è domenica o un'altra festa, diversamente nero. Giorni che non profumano di niente. E' il nuovo corso minimalista, laicista, pauperista dell'istituto di via Sant'Eufemia? Un po' d'inchiostro in meno, un elenco spartano di giorni, nessuna concessione religiosa. A onor del vero, si è rinunciato a far stampare la Strenna (sempre da donare) per devolvere i denari - più di 8 mila euro - alla Caritas. Bel passo. Al calendario non si è voluto rinunciare, dedicandolo ai quadri della collezione di cui è proprietaria la Fondazione stessa, opere di pregio, da Cassinari a Morlotti, da Bergolli e Bellandi, ad altri. Ma si poteva largheggiare un po' sul significato del Tempo, anziché sulle vaste, ma cromaticamente "impervie" riproduzioni. Caso o scelta voluta?

Pat. Sof.

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