Martedì 6 Gennaio 2015 - Libertà
E alla Sala dei Teatini un prezioso "assaggio" dell'opera
Lopalco, Cortello e Verrecchia con il pianista Beretta in passerella con efficaci esemplificazioni
Appuntamento atteso con In... canto d'opera che alla Sala Teatini ha registrato il "tutto esaurito". La Fondazione Teatri, in collaborazione con l'associazione "Nel pozzo del Giardino" ha offerto la presentazione de Les Contes d'Hoffmann, terzo appuntamento della stagione lirica al Municipale. Novità assoluta per il palcoscenico cittadino, Les Contes d'Hoffmann di Barbier e Carré, musica di Jacques Offenbach, debuttò a Parigi all'Opera Comique il 10 febbraio 1881. Offenbach, nato a Colonia, trasferitosi a Parigi, si impose come violoncellista, direttore d'orchestra, impresario, ma divenne famoso come compositore d'operette (ne compose più di cento di alterna fortuna). Gli restava, tuttavia, il desiderio di essere riconosciuto, oltre il genere "leggero", come operista a pieno titolo ma correvano tempi di lotte tra giganti: Verdi e Wagner.
L'occasione gli fu offerta da Jules Barbier che gli cedette il libretto e una bozza di composizione e Offenbach vi si impegnò, senza riuscire a portare a termine l'impresa e quindi vederne l'esito. Ernest Guiraud, amico di Bizet, completò a modo suo e autorizzò altri a mettervi mano, tagliando e aggiungendo, così che della partitura se ne conoscono più edizioni. Al Municipale, per il nuovo allestimento in collaborazione con i Teatri di Modena, Reggio Emilia, Opera Toulon e Nancy Opera Passion, è adottata l'edizione critica di Kaye e J. C. Keck. Protagonista della vicenda è il poeta E. T. A. Hoffmann, dalla vita piuttosto movimentata, tra incarichi pubblici, attività di direttore d'orchestra, compositore. Ebbe notevole successo come scrittore di racconti originali, bizzarri, fantasie tra sogno e realtà. I Contes offrono una visione della passione amorosa in tre incontri di donne diverse o sempre la stessa Stella irraggiungibile. Il maestro Marco Beretta ha scelto una serie di momenti dall'opera a rendere la complessità del racconto e la temperie della musica di Offenbach con la bella complicità del tenore Alessandro Cortello come Hoffmann, del mezzosoprano Laura Verrecchia come Musa e Nicklausse, dei soprani Sonia Bellugi (Olympia) e Maria Rosaria Lopalco (Stella, Antonia, Giulietta), voci note a già apprezzate. Hoffmann è alla taverna in attesa di incontrare Stella, cantante dai molti corteggiatori. Musa gli viene in soccorso, in veste di studente: «Salverò il suo cuor da questo demone maligno».
Racconta il poeta, sollecitato dalla brigata di studenti. Olympia (Sonia Bellugi) gli si offre in una chanson mignonne, interpretazione molto apprezzata dal pubblico. Maria Rosaria Lopalco con appassionata aderenza ha reso Antonia e Giulietta ammaliatrice nella barcarola; le ha fatto eco il tenore Cortello nel refrain amoroso. Sempre pronta a intervenire la diabolica Nicklausse (Laura Verrecchia) ma anche Musa salvatrice. Meritatissimi i tanti applausi.
g. c. a.