Martedì 23 Dicembre 2014 - Libertà
Fondazione, vendute le azioni di Banca Monte Parma
Ceduto il 10 per cento per 28,5 milioni. Il ministero chiede ulteriori chiarimenti sull'investimento a Gibuti
La Fondazione di Piacenza e Vigevano ha ceduto il 10 per cento di azioni di Banca Monte Parma ancora in suo possesso, pari a 28,5 milioni di euro. L'operazione si è chiusa ieri contestualmente alla cessione di un altro 10 per cento di azioni da parte della Fondazione Monteparma. La cessione è avvenuta al socio di maggioranza, Intesa Sanpaolo Spa. E la contestualità delle firme era la condizione necessaria per chiudere la cessione, peraltro già annunciata nei mesi scorsi su organi di stampa nazionali, con largo anticipo sulla firma effettiva.
La delibera di vendita della quota residua delle azioni (titoli che hanno creato in passato forti perdite alla Fondazione) era stata approvata dal consiglio generale di via Sant'Eufemia e prima ancora dal consiglio di amministrazione che si è riunito anche domenica mattina. L'alienazione è stata autorizzata dal Ministero dell'Economia, che è autorità di vigilanza per le fondazioni bancarie.
Era un passaggio atteso da tempo, che ha richiesto però un'attenta valutazione sui pro e i contro. La Fondazione ha invece onorato il suo contratto sul forward Unicredit (contratto a termine, con l'acquisizione di 3 milioni di euro). Resta in sospeso la spinosa questione del Fresch di Monte Paschi, per il quale è in corso un contenzioso legale con l'advisor Prometeia. Si avrà contezza di come stanno andando le cose tra fine dicembre e inizi di gennaio.
Molto più problematica la questione del milione di euro finito a Gibuti, messo sul fondo Notrine del Lussemburgo e poi inviato a sostenere progetti terzomondisti. Mancherebbe una delibera ufficiale e questo rende più vicina l'ipotesi di una azione di responsabilità verso la precedente amministrazione. Il ministero, che ha aperto un'inchiesta sugli investimenti della Fondazione, non ha chiesto ulteriori informazioni rispetto a quelle già inoltrate a suo tempo dal direttore Marco Mezzadri, con la sola eccezione proprio per il caso-Gibuti, sul quale esiste, secondo voci, anche un'interpellanza parlamentare. Domenica si è chiuso, infine, il bando della Fondazione teso a cercare un advisor, sono arrivate molte domande e ora la commissione finanziaria dovrà esaminarle.