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Giovedì 4 Dicembre 2014 - Libertà

Diritti dei disabili, nasce un point

Lo sportello della Fondazione Pia Pozzoli offrirà non solo ascolto ma anche informazioni su tutte le opportunità del territorio piacentino

Trasformare lo sportello d'ascolto in uno sportello delle attività: è questo l'obiettivo 2015 della Fondazione Pia Pozzoli Onlus. «Si tratterebbe di un servizio maggiore rivolto ai familiari delle persone disabili- ha spiegato la presidente Vittoria Albonetti- la nostra intenzione è quella di creare una rete di genitori che si possano confrontare e sostenere a vicenda con cadenza regolare». Non verranno meno, comunque, i servizi già offerti dallo sportello d'ascolto che mette a disposizione delle famiglie una psicologa e un legale: «Molti genitori non sanno quali sono i principi legislativi che li potrebbero aiutare a sostenere i principi di eguaglianza ed inclusione dei propri figli».
La Fondazione Pia Pozzoli è tornata a parlare pubblicamente di disabilità in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone disabili e lo ha fatto allo sportello d'ascolto di via Alberoni 39 alla presenza di alcuni genitori e grazie alla collaborazione di Afagis e del tavolo delle famiglie del Comune di Piacenza.
«La nostra Fondazione vuole mettere in rete i genitori di persone disabili- ha detto Albonetti- ma anche le istituzioni e tutti i portatori di interesse per riuscire a creare delle alternative agli istituti. Le persone disabili hanno diritto di costruirsi un futuro, decidere di essere indipendenti e riuscire a vivere da soli anche quando i propri genitori non ci saranno più». Con "alternative agli istituti" la Albonetti intende appartamenti, case famiglia e condomini solidali adatti ad ospitare persone con disabilità: «Perché queste strutture funzionino ci vogliono operatori, volontari e supporti adeguati, è un percorso molto complicato, ma possibile».
Nel corso dell'incontro di ieri mattina i genitori presenti hanno potuto parlare dei disagi che vivono quotidianamente. «Si parla spesso dell'importanza di abbattere le barriere architettoniche- ha detto la psicologa Ilaria Fontana- ma le difficoltà che incontrano i genitori di disabili sono molto più grandi e riguardano l'esclusione». Proprio di esclusione hanno parlato i genitori: «Il supporto alle famiglie deve essere tenace e continuo perché spesso è traumatico rendersi conto del gap fra i desideri delle famiglie e quello che le istituzioni offrono».
In chiusura è intervenuto anche Paolo Boledi di Coopselios (coordinatore dei centri Picchio Rosso e Girandola): «Ho vuoto modo di conoscere progetti virtuosi messi in campo da altre Regioni come il Piemonte e la Lombardia. Si tratta di piattaforme mediatiche tramite le quali i genitori possono rimanere costantemente aggiornati sui progressi e sul percorso dei propri figli. Credo sia molto importante far partire questo percorso dalla conoscenza e quindi da quella che è la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità». Convenzione che, fra l'altro, è diventata legge italiana nel febbraio 2009.

Nicoletta Novara

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