Venerdì 5 Dicembre 2014 - Libertà
Toscani avverte: in Fondazione no ad investimenti a rischio
Il presidente al Consiglio della Camera di Commercio: patrimonio netto a 340 milioni, da noi erogazioni pari a 5,2 milioni (- 500mila euro)
Dopo la tempesta, dopo che la barra del timone è tornata al centro, viene il tempo di tagliare il vento e di riprendere il mare. Parla non a caso di «ripartenza» il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani, ieri protagonista di un'audizione tenuta al consiglio della Camera di Commercio.
Novanta minuti rotondi, per descrivere a tutti i consiglieri dell'ente camerale piacentino - il presidente Giuseppe Parenti in cattedra - le nuove coordinate della rotta imboccata. «Ripartenza e consolidazione», così Massimo Toscani, al timone dal 27 settembre, descrive le due parole d'ordine che caratterizzano il futuro imminente - e non solo - della Fondazione. «Abbiamo cercato di rappresentare la fotografia della Fondazione», testimonierà al termine della riunione Toscani. Una fotografia dove predominano i chiari, oppure gli scuri? ««Abbiamo rappresentato con chiarezza lo stato patrimoniale», in un'ottica di «consolidazione e ripartenza», come appunto preannunciato.
Lo stato patrimoniale netto con il quale la Fondazione si accinge a circumnavigare la boa del nuovo anno si attesterà a quota 340 milioni. «Sono valori fluttuanti», avverte il presidente. L'orizzonte generale, del resto, non è più quello di almeno 6 anni fa.
Ma «la Fondazione non fallisce di sicuro - si affretta a precisare con un sorriso, ribadendo che - il patrimonio è solido». Non solo. «Il consiglio della Fondazione - annuncia Toscani - punterà a gestione ed impieghi conservativi, e non speculativi». E se in cambusa sopravvivessero investimenti a rischio, questi «verranno dismessi», assicura il presidente. Ma, come si diceva, l'orizzonte resta quello noto, inutile farsi troppe illusioni. Lo conferma, dal suo osservatorio, il notaio-presidente: «Le risorse, nel futuro, non saranno conformi alle attuali». Che una revisione delle erogazioni fosse nell'aria non è una novità. Del resto, e anche questo non è più un segreto, c'è quell'aggravio fiscale piombato nella stiva delle Fondazioni, che le porta giù. Nonostante questo colpo basso, la Fondazione di Piacenza e Vigevano dichiara per il 2015 alle porte erogazioni pari a 5 milioni e 250mila euro (88 per cento a Piacenza, 12 per cento a Vigevano). Cinquecentomila euro in meno dell'anno precedente, ma da confrontare - oltre che con i tempi - con quel piombo nella stiva, una tassazione che ha eroso 851mila in più. Sulla contribuzione in particolare agli atenei del territorio: «Le università- si dice convinto Toscani - sono un punto di riferimento, mantenerle è fondamentale. Ma è altrettanto essenziale che queste istituzioni abbiano una reale ricaduta sul territorio. Nei limiti di bilancio - conclude Toscani - confermeremo il nostro sostegno». Si dice soddisfatto al termine della riunione il presidente della Camera di Commercio Parenti: «Abbiamo chiesto, da parte nostra, una modifica statutaria, affinchè fosse inserita la voce di "sviluppo economico" che permetta a tutti noi di collaborare in maniera più semplice». Parla, a proposito dell'incontro di ieri, di un confronto «sereno e costruttivo» Parenti, che ha anche annunciato l'intenzione di individuare al più presto progetti di comune interesse con la Fondazione. Da parte della Camera di Commercio ce n'è già uno: si tratta del Museo dell'Agricoltura, nei locali del Genio Pontieri.
Simona Segalini
simona.segalini@liberta.it