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Mercoledì 3 Dicembre 2014 - Libertà

La "Famiglia" non scorda don Bearesi

Serata di amarcord e chiacchiere. La commossa testimonianza di Antonio Marchini: «Ha sempre lavorato con passione, anche negli anni difficili della malattia»

(m. mol.) - La "Famiglia Piasinteina" non dimentica don Luigi Bearesi e Antonio Marchini, tra gli ospiti della serata, rivendica di essere il beneficiario testamentario dell'opera di don Luigi e di averla egli stesso donata alla Banca di Piacenza; secondo Marchini non sarebbero stati - a differenza di quanto sostiene in un suo saggio introduttivo Fausto Fiorentini, che insieme a Paraboschi ha curato "Inediti", raccolta poetica di don Bearesi, edita dall'Istituto di credito di via Mazzini - i fratelli a consegnare documenti e opere. E' qui il nocciolo di una serata passata tra ricordi, poesie vernacolari e analisi sul dialetto piacentino. Insieme a Marchini erano presenti Luigi Paraboschi, studioso di dialetto e la poetessa Anna Botti. "Ho conosciuto don Luigi - ha ricordato Antonio Marchini - nel lontano 1980 e da quel momento è iniziata una bella amicizia, durata oltre vent'anni". Ha poi proseguito: "Gli anni della malattia sono stati difficili, ma ha lui sempre lavorato con passione unendo alla vocazione del sacerdote, la creatività del poeta e la metodicità del linguista. Penso che con don Bearesi, Piacenza abbia perduto un poeta particolarmente sensibile e uno studioso attento e preparato". Era commosso ma anche molto determinato e combattivo Marchini: "Gli ho voluto bene - ha aggiunto - e lui ha saputo darmi tanto, il suo studio del dialetto, le barzellette che spesso racconto in occasione delle feste che organizzo, sono opera sua. Quando è mancato ho sofferto molto, mi manca ancora oggi. E' stato una persona meravigliosa, alla quale devo tanto, tantissimo". La serata è poi proseguita con alcune delle poesie più conosciute di don Bearesi, recitate dalla Compagnia Teatrale della "Famiglia Piasinteina", oltre che da Anna Botti che ha recitato anche alcune sue poesie. Paraboschi ha invece ricordato la figura di don Bearesi dal punto di vista letterario e della poesia dialettale; un "figlio" di Carella e Faustini.
Tante le opere di Bearesi: "An gh'é pö ad religion" (apparso in diverse edizioni dal 1971 al 1998); il "Piccolo dizionario del dialetto piacentino" (Berti 1982); "Poesie di Faustini" (con Guido Tammi, edizioni Grafiche Lama, 1978), "Poesie di Carella" (con Guido Tammi, edizioni Grafiche Lama, 1980); "Piaseinza at vöi bein, raccolta di proverbi e poesie in dialetto piacentino" (Il Nuovo Giornale 1978), in cui ha raccolto i testi di una rubrica apparsa sul settimanale diocesano nel 1977. Un secondo volumetto fu pubblicato nel 1981. Bearesi ha inoltre collaborato all'opera "Valente Faustini - poesie dialettali" a cura di monsignor Guido Tammi in sette volumi usciti dal 1967 al 1978 per iniziativa della Cassa di Risparmio di Piacenza e ha coordinato insieme a Tammi l'opera poetica di Egidio Carella, tre volumi a cura della Cassa di Risparmio di Piacenza nel 1982 e l'edizione delle Commedie di Carella, in due volumi, promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dalla Tip. Le. Co. nel 1993.

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