Mercoledì 5 Novembre 2014 - Libertà
Fondazione, il palco del teatro agli studenti
Il cda: tre commissioni vaglieranno i progetti su arte e cultura, welfare, area scientifica
Studenti a teatro ospiti nel palco della Fondazione. Ecco uno dei segnali di apertura alla città che emergono dalla seduta di ieri del nuovo consiglio di amministrazione dell'istituto di via Sant'Eufemia.
«Cominciamo a muovere la macchina, ci tengo che la Fondazione riprenda al più presto il suo cammino» con queste parole Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha commentato la seduta che si è chiusa ieri in serata, attorno alle 21, dopo diverse ore di confronto. Si sta discutendo su tutti i fronti (aspetti patrimoniali, investimenti, temi legali), la carne al fuoco è tanta, ma c'è il desiderio di trasmettere un'immagine positiva dell'istituzione, dopo le recenti burrasche.
Tra le decisioni prese, Toscani cita la prossima costituzione di tre commissioni consultive, formate da cinque membri ciascuna (quattro esponenti del consiglio generale e un consigliere di amministrazione che presiederà la commissione stessa), questi tre gruppi di lavoro avranno il compito di vagliare i progetti sottoposti alla Fondazione sul fronte del welfare, arte e cultura, area scientifica. I nomi degli aderenti saranno resi noti appena completati i tre organismi. E ancora. Tra gli stanziamenti sbloccati c'è quello per il Teatro Gioco Vita, e poi via-libera ai programmi di utilizzo dei due auditorium che fanno capo alla Fondazione, quello di Santa Margherita in via Sant'Eufemia e l'auditorium San Dionigi a Vigevano.
Fra i segnali a cui il presidente Toscani annette particolare significato simbolico, c'è dunque la decisione di riservare il palco del Teatro Municipale che appartiene alla Fondazione alle scuole piacentine (a turnazione) per le serate dopo la prima rappresentazione, a disposizione degli studenti. «Questa è la Fondazione che vogliamo» dice Toscani e aggiunge che si è deciso di devolvere a fini benefici legati al welfare il denaro riservato tradizionalmente alla strenna natalizia.
Fra i temi allo studio c'è anche quello sulle erogazioni, si sta esaminando l'iter per assicurare «coinvolgimento e trasparenza».
Sui fronti più interni e impegnativi è iniziata - e non da ieri - la valutazione sulla vendita o meno a Banca Intesa delle residue azioni di Banca Monte Parma tuttora in possesso della Fondazione, una delle grandi scelte che si lega a filo doppio all'opportunità di disporre di risorse fresche per sostenere le erogazioni attese dal territorio.
E' aperto il confronto anche con Fondazione Monte Parma che, come la nostra, detiene un 10 per cento di azioni Banca Monte.
Banca Intesa, che oggi controlla Banca Monte Parma, è disposta ad acquistare per 28 milioni di euro da ciascuna delle due fondazioni queste quote residue, purché vendano contestualmente. Si parla di plus valenze interessanti rispetto al valore di mercato, ma si tratta anche di verificare se non sia meglio tenere "in cascina" azioni che alla lunga potrebbero salire nuovamente e ridurre le perdite del titolo.
All'orizzonte, agli inizi dell'anno nuovo, ci sono pure appuntamenti legali delicati, quale l'udienza della causa intentata dalla Fondazione all'advisor Prometeia per lo sfortunato acquisto di un titolo derivato, lo Swap Fresh Monte Paschi.
Patrizia Soffientini