Domenica 30 Novembre 2014 - Libertà
Rosso Tiziano, incanto lungo 25 anni
In Fondazione presentato il libro che ne riassume la storia artistica
piacenza - Chi entra oggi allo Spazio Rosso Tiziano trova un piccolo incanto: un tempio, uno dei più antichi di Piacenza, che conta 800 anni di storia; delle mostre soprattutto di arte contemporanea che si susseguono da molti anni e offrono tutte delle occasioni di scoperta, di curiosità, di sogno; un patron, Maurizio Sesenna, che con poche parole accompagna e accoglie i visitatori insieme alla instancabile collaboratrice Patrizia Mazzei.
Il piccolo incanto ha compiuto 25 anni e li ha celebrati con un libro, intitolato 25 anni di Rosso Tiziano presentato all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in un incontro al quale hanno partecipato il critico d'arte Stefano Pronti e diversi artisti legati allo Spazio Rosso Tiziano.
«Volevo celebrare in un qualche modo questo momento» ha spiegato Sesenna all'inizio dell'incontro, «avrei potuto farlo in modo un po' più semplice, ma alla fine mi sono fatto prendere la mano e così è nato questo libro: il volume raccoglie le mostre che si sono svolte alla Rosso Tiziano, anche se poi ci sono stati anche i concerti, le presentazione di libri».
Numerosi in effetti sono stati gli eventi che la galleria di via Taverna ha ospitato in tanti anni di attività: ma diverse sono state appunto anche le esposizioni, inaugurate da quella prima personale del pittore Filippo De Pisis risalente al novembre del 1989.
«In 25 anni di attività sono state 220 mostre di arte contemporanea e moderna dedicate a 319 artisti italiani e stranieri, 22 tra cataloghi e monografie» ha spiegato Pronti, «nello specifico 119 sono state le mostre di pittura, 35 quelle di scultura e 17 quelle di arte antica. Un'attività varia dunque è stata quella di Sesenna che ha un grande merito: innanzitutto quello di offrire arte e cultura e poi di averlo fatto in uno spazio prestigioso che meritava di essere restituito alla cittadinanza. Sesenna, grazie anche al contributo di Tillo Aspetti, ha salvato questo edificio dal degrado».
Un degrado che inizia già in età napoleonica quando il tempio di fatto diventa un bivacco per le truppe francesi, salvo poi ospitare una falegnameria e un deposito di documenti del vicino ospedale: «Di quello spazio mi sono innamorato subito non appena l'ho visto» aveva spiegato Sesenna durante un'intervista rilasciata qualche giorno fa proprio a Libertà, «abbiamo iniziato i lavori che hanno interessato la statica del tetto, di volte ed archi interni e l'impiantistica in genere. Dal 1988 invece è iniziata la cura di bellezza curata da Ettore Aspetti e nel 2007 ci siamo occupati delle facciate. Siamo riusciti anche a recuperare e ricollocare lì 5 dei 6 dipinti che originariamente si trovavano nella chiesa e che poi erano stati spostati in altri templi della città».
Il resto della storia lo si vede nel volume, attraverso la collezione delle cartoline delle esposizioni allestite: tanti infatti sono stati gli artisti piacentini e non solo ospitati come Spazzali, Bertè, Vegezzi, Foppiani, Gallerati, Morelli, Braghieri, Tagliaferri, Bertante e ancora Zucconi, Branca e Boiardi. Alcuni di loro non hanno voluto mancare l'altra sera e hanno ricordato la collaborazione e la disponibilità incontrata allo Spazio Rosso Tiziano come Mazza, Pizzi e Gallerati, oltre all'assessore Tiziana Albasi e al direttore di Unione Commercianti Giovanni Struzzola che sono intervenuti all'incontro.
Betty Paraboschi