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Lunedì 1 Dicembre 2014 - Libertà

Fantasioso affresco fiabesco

Applausi a "Le Corsaire" del Balletto dell'Opera di Riga

piacenza - Stravagante, fantastico, ai confini del mondo, sull'orlo di un baratro gonfio di sentimenti. L'animo tumultuoso, il turbamento, la scintilla di un sogno e il vigore della realtà. Le sfumature del viaggio, un arpeggio romantico, panorami esotici, lo sguardo malizioso delle concubine, i gorghi del mare che risucchiano le passioni, il naufragio ribalta le vicende e spalanca le scene. Un affresco fiabesco ambientato tra Europa Orientale, Grecia e Turchia. Suggestione e movimento, corpi sinuosi, la magia, il gesto sensuale, le trame occulte. Gli ingredienti speziati de Le Corsaire, uno dei balletti che vanta il più alto numero di edizioni del repertorio ballettistico del XIX secolo. Una storia lunghissima iniziata a Parigi nel 1856. La trama fitta e complessa, una perla del repertorio classico. Le Corsaire, in tre atti, ispirato ad una trasposizione dell'omonimo poema di Lord Byron, musicato da Adolphe Adam su libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges.
La scena del Municipale per la prima della Stagione di Danza, organizzata da Fondazione Teatri in collaborazione con Aterdanza, ieri pomeriggio si è aperta alle coreografie di Aivars Leimanis e al Balletto dell'Opera Nazionale di Riga, uno dei più prestigiosi corpi di ballo al mondo. Sulla scia della migliore tradizione della scuola di balletto russa. Tra i solisti che hanno militato in accademia stelle di prima grandezza come Mikhail Baryshnikov. Il Balletto di Riga, fondato nel 1922, ha nel suo repertorio Giselle, Lo Schiaccianoci, Don Chisciotte, Il Lago dei Cigni, ma recentemente sono entrate anche produzioni più contemporanee. Al Municipale la storia misteriosa e vibrante di un impetuoso Corsaro. La sceneggiatura, spalmata su un arco di due ore e mezzo, traccia i contorni delle peripezie di un gruppo di pirati, guidato da Conrad (Raimonds Martinovs) e da Birbanto (Andris Pudans). Durante le loro peregrinazioni giungono in un bazar dove sono vendute al miglior offerente delle giovani schiave. Conrad conosce una fanciulla greca di nome Medora, messa all'asta dal suo padrone. Tra Medora (Baiba Kokina) e il capo dei pirati scocca un amore a prima vista. Il loro rapporto sarà minato, però, da molte traversie. Il racconto reso particolarmente agile e "cinematografico" da Leimanis sfoggia i brani più famosi del balletto: spiccano il Grand Pas de Trois des Odalisques ed il celeberrimo Pas de Deux.
Il pubblico si emoziona con la storia d'amore tra Conrad e Medora e biasima il tradimento di Birbanto invaghitosi della leggiadra Gulnare (Elza Leimane-Martinova). L'inquietudine, la trasgressione, la ribellione, spade saettanti, duelli all'ultimo sangue e bottini da mille e una notte ci accompagnano fino ad un finale sorprendente in cui i protagonisti prendono il largo verso la libertà. La felicità sembra prendere il sopravvento. Il Mediterraneo li scorta, ma una tempesta squarcia l'idillio. La nave affonda. Attaccati ad un relitto solo Medora e Conrad toccano la terraferma. Trovando la salvezza. Un allestimento affascinante, scenografie e costumi di grande impatto. Il giallo delle schiave, il rosso acceso, l'arancione, il turchese dei mercanti, il nero e il viola dei bucanieri, le ghirlande arcobaleno delle odalische. Un fraseggio brioso e puntuale. Passaggi stilisticamente ineccepibili. Le danze prendono talvolta la direzione del virtuosismo. Una messinscena ricca di spunti e sorprese. Compostezza ed eleganza. Soluzioni creative intessute da un corpo di ballo di eccellente fattura, ottime sintonia e tecnica. Al folto pubblico è rimasta la meraviglia, all'intero cast il successo, posato su un tappeto di applausi prolungati e calorosi.

Matteo Prati

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