Venerdì 21 Novembre 2014 - Libertà
Tassa di bonifica, si paga
C'è l'ok della Cassazione
Bocciate 8 sentenze della Commissione tributaria regionale
Il presidente del Consorzio Zermani: il contributo è legittimo
E' ancora prematuro per il Consorzio cantare vittoria - il ricorso contro la sentenza del Tribunale di Piacenza dello scorso agosto, che si era pronunciato favorevolmente nei confronti del ricorrente, Palazzo Mercanti, è stato depositato solo di recente - ma il pronunciamento della Corte di Cassazione di ieri potrebbe aver segnato un punto importante a favore del Consorzio di Bonifica piacentino.
La sentenza della Suprema Corte, accogliendo i ricorsi presentati dal Consorzio presieduto da Fausto Zermani, ha infatti cassato con rinvio 8 sentenze della Commissione tributaria regionale relative ad immobili posti sia nella città di Piacenza sia in altri Comuni del comprensorio consortile (negli 8 ci sono la Fondazione, privati e imprese del territorio). "La Corte Suprema di Cassazione - ha scritto ieri in una nota il Consorzio - ribalta completamente la sentenza del Tribunale di Piacenza che metteva in discussione il contributo di bonifica. È sancito infatti dal provvedimento odierno che gli immobili che traggono un beneficio hanno l'obbligo di contribuire ai costi dell'azione del Consorzio di Bonifica il quale, come palesato negli ultimi giorni in fase di emergenza, è risultato strumento fondamentale e determinante per garantire la salvaguardia e la sicurezza di tutta la popolazione, città compresa. Il beneficio che ne scaturisce è quindi generale e diffuso". Così la nota del Consorzio (assistito in questo iter dalla studio legale Nascetti di Bologna), che ha anche fatto presente, nella stessa occasione, che "le pronunce rivestono particolare importanza poiché per la prima volta chiariscono espressamente che il beneficio goduto da una pluralità d'immobili per effetto di una o più opere di bonifica costituisce un beneficio generale (legittimante la contribuzione) e non già un beneficio generico, come ritenuto dai giudici di Piacenza, anche nelle cause promosse dal Comune di Piacenza e dalla Provincia di Piacenza".
«La giurisprudenza, oggi - ha detto Fausto Zermani, presidente del Consorzio piacentino - ha rimarcato il beneficio prodotto. Noi ci teniamo a far presente questa cosa anche perchè l'argomento del "contributo sì contributo no" è stato usato anche in campagna elettorale. Ma questo Paese se funziona, funziona anche con queste risorse, le risorse che il Consorzio mette nell'opera di prevenzione. Dopo l'ultima ondata di forte maltempo, non dico che Piacenza, senza le opere di difesa idraulica, finisse come Genova. Ma, come Massa Carrara sì. Genova non aveva un Consorzio che regimava l'intero territorio. Parma non ha ancora la cassa di espansione, ma dopo quello che è accaduto con l'alluvione di ottobre, si può dire con fondatezza che dall'evento mezza Italia è rimasta bloccata. Quanti sono i costi di questa paralisi? Noi - prosegue Zermani - sul territorio siamo l'unico soggetto impegnato nella manutenzione dei canali, a monte di tutta la rete d'acqua». Contro la sentenza del Tribunale di Piacenza dello scorso agosto il Consorzio ha presentato ricorso. Un'altra partita? «Più che sperare, sono fiducioso. Quanto ai tempi - conclude Zermani, senza sbilanciarsi - saranno quelli della giustizia italiana».
Simona Segalini