Domenica 23 Novembre 2014 - Libertà
Computer e ragazzi, ok alle regole
Scuola genitori e tecnologia: è giusto disciplinare l'utilizzo di pc e tablet, ma bisogna rispettare la privacy anche dei piccoli e proporre alternative
Nativi digitali: istruzioni per l'uso. Nell'eterno conflitto fra genitori e figli adolescenti si è inserita da qualche anno un'altra variabile - la tecnologia - che rischia di rendere il tutto ancora più difficile. "La tecnologia come risorsa per la crescita e non come distrazione" è appunto il titolo del secondo incontro della Scuola Genitori andato in scena alla Fondazione. A parlarne è stato Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta dell'Istituto Minotauro di Milano, moderato dal pedagogista Daniele Novara e dalla responsabile della Scuola Genitori Elisa Mendola. Dal folto pubblico sono arrivate tante domande. Vediamo quali sono i dubbi principali. «Mi hanno proposto di installare sull'iPhone di mia figlia 11enne un'app che mi permetterebbe di sapere tutto quello che fa. Cosa devo fare? ». E
ancora: «A volte capita che i miei figli di 14 e 18 anni escano di casa lasciando il computer acceso. Se lo guardassi probabilmente scoprirei una parte di loro che non conosco. Cosa devo fare? Guardare oppure rispettare la privacy? ». Su internet o meglio sui social network gli adolescenti mettono in mostra una parte di loro che probabilmente non fanno vedere a casa di fronte ai propri genitori. Ma è questo il modo giusto per conoscerli e soprattutto è proprio necessario sapere tutto? «La cosa più importante è essere genitori
coraggiosi - ha risposto Lancini - il mio consiglio è quello di non guardare e se si decide di farlo bisogna prima comunicarlo con i figli discutere con loro perché lo si vuole fare e prendersi la responsabilità delle proprie azioni».
Insomma mai violare alle spalle la privacy delle altre persone e soprattutto dei propri figli: «Questo succedeva anche quando non c'era internet e i figli utilizzavano il diario segreto - ha ricordato Lancini - la tentazione di aprirlo era sempre forte, ma non possiamo chiedere ai nostri figli di farsi carico delle angosce che proviamo noi genitori, dobbiamo essere più coraggiosi». L'utilizzo di internet, il dilagare dei videogiochi, ha cambiato le abitudini di gioco e di svago dei più piccoli. «Mia figlia ha 6 anni è mi interessa sapere, visto che inizia ad essere interessata al tablet, se c'è un limite di tempo che dobbiamo mettere». «Mio figlio ha 11 anni in casa nostra non ci sono videogiochi ma so bene che li utilizza quando va dai suoi amichetti, è giusto vietarli? ». La difficoltà delle regole è innanzitutto farle rispettare: «Sarebbe bello eliminare le interazioni con il tablet - ha detto Lancini - ma sappiamo che la complicanza della vita non ce lo permette però dobbiamo essere bravi a dare delle regole, farle rispettare e al contempo proporre creativamente delle alternative che siano credibili». La Scuola Genitori tornerà in primavera: «Per il Comune - ha detto l'assessore Giulia Piroli - è motivo di orgoglio vedere genitori che prestano così tanta attenzione ai temi dell'educazione».
Nicoletta Novara