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Martedì 25 Novembre 2014 - Libertà

Strauss, l'uomo che amava Mozart e Haydn

Al Municipale Montenz ha aperto il ciclo di incontri dedicati al grande Richard

piacenza - Con la conferenza Richard Strauss: Un identikit si è aperto nel ridotto del teatro Municipale il ciclo di tre incontri dedicati al grande compositore e direttore d'orchestra nel 150° anniversario della nascita, organizzati dalla Fondazione Teatri in collaborazione con il Centro culturale italo-tedesco di Piacenza, presieduto da Milena Tibaldi Montenz. Per il Comune di Piacenza è intervenuto l'assessore alla cultura Tiziana Albasi. Nicola Montenz ha ripercorso in particolare l'evoluzione dello stile del musicista, ancora oggi celebrato per l'opera Der Rosenkavalier (3 atti di Hugo von Hofmannsthal, Dresda 1911), ma del quale si continuano a rappresentare anche Salome (1 atto di Oscar Wilde, Dresda, 1905) ed Elektra (1 atto di Hugo von Hoffmannsthal, Dresda 1909), nonché a eseguire i poemi sinfonici. Lo sviluppo della produzione artistica del maestro ebbe «un andamento sinusoidale, con una prima parte iperclassicista, seguita da una fase quasi espressionista e suggellata da un ritorno al classicismo».
In questo iter, è stata evidenziata l'importanza iniziale dello studio della musica di Mozart e di Haydn, che influenzeranno la formazione del futuro compositore. Il padre, virtuoso cornista della cappella di corte di Monaco di Baviera, la città dove Richard venne alla luce nel 1864, «volle a tutti i costi fare degli figlio un famoso compositore ed effettivamente - ha osservato Montenz - riuscì nell'intento».
Sempre circondato dalle luci della ribalta quale protagonista della scena musicale tedesca, Richard Strauss venne invece messo un po' in secondo piano durante la Repubblica di Weimar. «Forse sulla sua adesione al nazismo può aver pesato il fatto che, con l'avvento al potere del Führer, la musica di Strauss tornò in auge». Sulla complessa questione, Montenz si sofferma nelle pagine del libro L'armonia delle tenebre. Musica e politica nella Germania nazista, Archinto. Come direttore d'orchestra, Richard Strauss fu «insieme a Gustav Mahler il maggiore interprete di Mozart e di Wagner nella Germania della prima metà del Novecento». Alla prima del Parsifal di Richard Wagner, diretto da Hermann Levi, il 26 luglio 1882 al Festival di Bayreuth, assistette anche Richard Strauss: «Aveva accompagnato il padre che suonava in quell'orchestra. Mantenne un ricordo vivido delle indicazioni che Wagner dava a Levi, nel rispetto delle quali diresse nel 1933 Parsifal a Bayreuth, davanti a Hitler». Richard Strauss si spense a Garmisch-Partenkirchen nel 1949. Dell'estremo arco di attività, Montenz ha citato i Vier letzte Lieder (Quattro ultimi Lieder), indicativi «di quanto Strauss fosse lontano dal modernismo ormai imperante al quale contrapponeva un recupero delle forme più classiche possibili».

Anna Anselmi

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