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Giovedì 6 Novembre 2014 - Libertà

Con tutte le emergenze perché va finanziato il Politecnico?

IL CASO

di FEDERICO SCARPA
La nota non vuole essere un intervento contrario in assoluto al ruolo che le Università hanno sulle comunità locali, ruolo culturale, tecnico e sociale. Questa mia nota andava forse fatta qualche decennio fa, quando preso da una smania di intervento incontrollato il Comune di Piacenza ha concesso molto sia alla Cattolica che al Politecnico con finanziamenti, immobili eccetera.
Senza creare un effettivo rapporto tecnico culturale con gli studenti che venivano da ogni parte d'Italia. L'ultima concessione fatta, con la chiusura dell'Anselma da parte del Comune di Piacenza, è stato un insulto alla città in quanto centinaia di cittadini e artigiani che lavorano in quell'area sono costretti a sobbarcarsi decine di chilometri in più al giorno per una mania di grandezza dettata dalla Cattolica. Questo per ristabilire un po' il percorso storico.
Strana la richiesta del Rettore del Politecnico, siccome lo Stato taglia i contributi alle Università pretende che le Istituzioni mantengano gli impegni, cioè continuare ad erogare pubblici finanziamenti, a busta chiusa. Ma perché Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione devono mantenere tale erogazione quando le strutture pubbliche paventano il blocco di servizi essenziali ai cittadini? E ci spiace che Dosi, Parenti, abbiano già confermato i contributi richiesti senza avere chiarimenti al proprio interno, faccio appello al buonsenso di Rolleri e Toscani di pensarci bene prima di investire soldi dei piacentini in avventure poco sostenibili.
Ad esempio, i finanziamenti degli Enti promessi alla famosa Piazzetta per Expo 2015 e per Rolleri i problemi prioritari collegati alla sviluppo economico collegato direttamente alle imprese. Ma in buona sostanza, perché i cittadini di Piacenza, soprattutto in questa drammatica situazione economica, debbano preoccuparsi finanziare studenti che giungono da ogni parte d'Italia? Chi, oltre agli industriali, ha tratto beneficio da questo rapporto città/ Politecnico? Certamente il Politecnico stesso, che preannuncia pure idee interessanti di sviluppo ma il problema di fondo rimane: chi paga? E perché?

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