Domenica 9 Novembre 2014 - Libertà
Dai giochi negli asili alle colonie al mare, 70 anni di Cif
In prefettura la mostra sull'attività del Centro italiano femminile: «Impegno sociale a tutela delle donne»
Ci sono le immagini dei bambini in colonia e quelle negli asili: un pranzo a Borgotrebbia, il corso di economia domestica a Pontenure e Pittolo, le attività di gioco ed educazione a Chiavari e Ponte di Legno, Cerignale e Finale Ligure. È quasi un cinquantennio di storia quello che la mostra del Centro italiano femminile (Cif) mette sotto i riflettori fino al 26 novembre nella sede della prefettura (visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il martedì e il venerdì dalle 15 alle 17. Per info: 0523.458219 o 340.1430858): l'esposizione è stata inaugurata ieri con una cerimonia ufficiale cui hanno partecipato il prefetto Anna Palombi, l'assessore comunale Tiziana Albasi, la presidente del Cif Bianca Zeni e il consigliere provinciale Stefano Perrucci.
«Il Cif è nato a Piacenza nel 1945 - ha esordito il prefetto - e proprio parlando del settantesimo anniversario di questa realtà con la sua presidente, io mi sono detta soddisfatta di potere ospitare nel Palazzo del Governo una mostra che rievoca le tante attività compiute dal Centro italiano femminile in questi decenni. Credo infatti che questa associazione abbia sempre più bisogno delle donne per affrontare le nuove sfide che si pongono».
«Sono contenta di questa mostra perché è evidente l'attenzione della cittadinanza verso il Cif - ha dichiarato Zeni - tante sono le attività promosse dalla nostra associazione in occasione del settantesimo anniversario con un triplice obiettivo: innanzitutto quello di ricostruire la memoria e rilevare le tracce più significative della sua presenza, poi individuare le frontiere su cui giocare il senso dell'essere donna e la sua presenza determinante in un mondo globalizzato e attraversato da profonde trasformazioni e infine cogliere attraverso la riscoperta delle radici e l'approfondimento culturale i caratteri di un'identità, riconoscerli e coltivarli nelle sue valenze dinamiche per il presente e il futuro».
«La presenza del Cif in questi settant'anni ha confemato l'importanza di tutelare e valorizzare l'identità femminile soprattutto in un secolo, il ventesimo, nel quale tante difficoltà hanno costellato la storia delle italiane - ha spiegato l'assessore Albasi - questa mostra indica un impegno sociale del Cif e lo si vede in quella molteplicità di attività che ha coinvolto le donne non solo nell'educazione, ma anche nel testimoniare un'idea nuova».
A chiudere è stato Perrucci: «Il ruolo di questa associazione è stato fondamentale, penso che il Cif abbia davanti ancora un lungo e importante cammino, il suo compito è attualissimo e di grande rilevanza, oggi come allora».
Betty Paraboschi