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Domenica 9 Novembre 2014 - Libertà

"Mercoledì della scienza": se la matematica aiuta a debellare le epidemie più cruente

piacenza - Grande merito dei Mercoledì della scienza è aver dimostrato come la matematica sia una disciplina presente in ogni aspetto della realtà. Sempre con un ruolo costruttivo, s'intende, comunque potenzialmente tale in prospettiva futura e con finalità migliorative. E' quello che ha ribadito Maria Groppi, piacentina, docente all'Università degli studi di Parma, nella relazione La matematica per le epidemie che ha aperto l'edizione 2014-15 dei Mercoledì. Si tratta della 19ª edizione consecutiva e, come sempre, è stata organizzata dal Dipartimento di matematica e fisica del liceo Respighi, dall'associazione "Amici del liceo Respighi" con supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano e la curatela di Giovanna Bianchi e Teresa Rulfi Sichel.
La studiosa piacentina ha allora illustrato un argomento di straordinaria attualità, il virus Ebola, moderatori il giornalista Ippolito Negri e la stessa Bianchi. Ricordiamo che il virus è esploso in regioni dell'Africa dell'ovest proprio quest'anno come pure il West Nile Virus, forse meno pericoloso ma altrettanto difficile da debellare. E poi gli echi dell'influenza suina H1N1 del 2009 non sono ancora del tutto sopiti per cui è sempre più necessario dotarsi di strumenti efficaci in grado di simulare un'epidemia per poi intervenire prontamente.
La Bianchi ha impostato la relazione lungo quattro temi: cosa sono e cosa servono i modelli; storia di questa modellistica; numero riproduttivo di base R; strumenti per un "controllo ottimo".
I primi efficaci modelli furono elaborati dal matematico francese Daniel Bernoulli (1700-82) perché costretto dai reali francesi a concentrarsi sul pericolosissimo vaiolo.
Interessanti i modelli SIR cioè "Suscettibili Infetti Rimossi" elaborati nel '900 in una sorta di "golden age" degli studi sull'epidemia. I modelli matematici devono essere di supporto alle scelte politico-amministrative perché consentono di simulare l'effetto di ogni intervento. Purtroppo ci sono altri tipi di epidemie come l'afta, l'influenza aviaria e la febbre suina classica. I controlli sono o radicali, con l'eliminazione di tutto l'allevamento, o tesi alla riduzione della densità della popolazione infettata.
Si possono elaborare due strategie di abbattimento: reattiva, cioè immediatamente dopo la rilevazione del primo infetto, o post-epidemica, dopo cioè il picco epidemico.
Le indicazioni e rimedi generali riguardano allora o l'intervento diretto, quando l'epidemia non si è ancora propagata, o l'attesa, quando Ro è alto e i costi sono altrettanto alti.
Con Groppi una riflessione attualissima allora, ulteriore testimonianza della supremazia della matematica anche nelle discipline a carattere sociale ed umanitario.

Fabio Bianchi

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