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Martedì 4 Novembre 2014 - Libertà

Viccardi tra Albinoni e Pachelbel con stile

"Antichi organi": folto pubblico alla performance sul "Cavalli" nella chiesa di Santo Stefano a Niviano

NIVIANO - Un folto pubblico ha partecipato all'inaugurazione dell'organo Giuseppe Cavalli nella nuova chiesa di Santo Stefano a Niviano. Un festa di tutta la comunità che si è riunita per celebrare il ritorno al suono dello strumento realizzato dall'organaro di origini bergamasche. Una seconda vita per questo splendido organo del 1857 svelato alla platea da don Mauro Tramelli, dal sindaco di Rivergaro Albasi e dalla professoressa Perotti direttrice artistica della 27ª edizione di Antichi organi, rassegna organizzata con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Banca di Piacenza e in collaborazione con Progetto Musica presieduto dal maestro Pietro Tagliaferri.
Dopo le parole ecco le musica. Ad azionare il complesso meccanismo delle note ci ha pensato il maestro Enrico Viccardi, titolare della cattedra d'Organo e Composizione organistica al Conservatorio "Verdi" di Como, direttore artistico della rassegna internazionale sullo storico organo "Riccardi" di Casalpusterlengo e dell'Autunno organistico nel Lodigiano. Fa parte della commissione per gli organi della Diocesi di Piacenza. Le sue parole non lasciano dubbi: «Una vera emozione riportare a nuova vita uno strumento così prezioso e mettere le mani per la prima volta, dopo tanti anni, su questa tastiera. L'organo ha una voce potente. Ho selezionato un programma che mettesse in luce le caratteristiche del Cavalli».
Il primo passo va nella direzione di Tomaso Giovanni Albinoni, «musico di violino, dilettante veneto», come amava definirsi. Ben presto mise da parte lo status di dilettante e scelse la musica come professione. La sua opera appartiene alla stagione barocca e sul "Cavalli" è scivolato il Concerto in Fa maggiore appropriato all'organo da Johann Gottfried Walther (Allegro, Adagio, Allegro, forma tripartita particolarmente cara ad Albinoni). Dal Fa maggiore di Albinoni al Fa minore della Ciaccona composta da Johann Pachelbel, dal gioioso fraseggio del compositore di Venezia all'atmosfera certamente più intima creata dal musicista tedesco. Si è passati, in seguito, ad ascoltare tre brani di classica liturgia composti da un Anonimo pistoiese del XVIII sec, dalla Messa in quinto tono: Per l'Offertorio, Elevazione, Post communio. Al centro del programma incontriamo un mirabile bozzetto di Mozart, scritto su commissione: Ein Andante für eine Walze in eine kleine orgel. Si torna in Veneto con la Sonata in Si bemolle maggiore (Principali e Tromboncini) e Siciliana in Do minore (Principali e Voce umana) di Gaetano Valeri. Di Carlo Fumagalli ecco, dalla Messa Solenne tratta da opere di Verdi adattate all'organo, i Versetti per il Gloria (da Traviata).
Il concerto si è concluso con una chicca "ritagliata" da Padre Davide da Bergamo, al secolo Felice Moretti, di cui proprio l'anno scorso correva il 150° anniversario della morte. Del celebre religioso, attivo anche a Piacenza in Santa Maria di Campagna, in scaletta brilla il Versetto in Si bemolle maggiore con un'armonia di trombe alla tirolesi. Applausi convinti che si esauriscono su una Sonata di Gaetano Valeri.
Il prossimo appuntamento con Antichi organi è in programma, domenica 26 ottobre alle 17, a Caorso in Santa Maria Assunta dove si esibiranno il contralto Ernesta Scabini e l'organista Pietro Triacchini.

Matteo Prati

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