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Sabato 1 Novembre 2014 - Libertà

Ricordando Gaber tra barbera e champagne

Applausi a Fiorenzuola al Davide Zilli Trio e al narratore Nando Mainardi

fiorenzuola - «Barbera... Champagne», cantava Giorgio Gaber conciliando la differenza di classe nella comune consolazione delle pene d'amore. Barbera... Champagne ha cantato nella suggestiva cornice dell'Agriturismo Battibue di Fiorenzuola il bravissimo Davide Zilli Trio (con Davide Zilli alla voce e alla tastiera, Gianni Satta alla tromba e cori, Alberto Venturini alla batteria, clarinetto e cori) rievocando, con la narrazione ironica e sapiente di Nando Mainardi la Milano dei primi anni Sessanta. Mainardi, che ha firmato un bellissimo libro dedicato a Enzo Jannacci conosce bene quegli anni in cui la città meneghina era percorsa da tutta la creatività del cabaret di Gaber e Jannacci, icone per intere generazioni. Lo scrittore fiorenzuolano si è rivelato anche un ottimo narratore. Insieme alle parole narrate, quelle cantate. Si sono ascoltate Torpedo Blu, La ballata del Cerutti Gino e le canzoni scritte dallo stesso Davide Zilli. L'appuntamento è stato davvero speciale: ci si è divertiti, e divertendosi si è imparato che la nascita della nuova musica italiana risale alla fine degli anni '50. Correva l'anno 1958, quando Modugno scelse di andare oltre la melodia, tanto che la famosa Volare, che oggi ci sembra un classico di altri tempi, fece un ingresso rivoluzionario sulla scena artistica italiana.
La serata a Battibue non è stata solo musica da ascoltare, ma un trionfo di sensazioni in tutti i sensi: barbera e champagne si sono potuti gustare davvero, mentre le parole dell'esperto Massimo Volpari spiegavano che la barbera non è più quel "vino dei poveri" di un tempo: «Oggi si è avanzati nella cura e nella qualità della produzione». La serata, con un sold out da grandi occasioni, è stata organizzata dall'associazione Le Terre Traverse (col sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di Commercio di Piacenza, il patrocinio della Regione) e da Slow Food Piacenza che ha portato i piatti tipici della cucina piacentina: oltre alle ottime lasagne e costine cucinate da Monica dell'agriturismo Battibue, la mariola del presidio Slow Food dei Fratelli Salini di Groppallo, il grana del Caseificio Contini di Bacedasco, la giardiniera di Arte Contadina. Si è degustato champagne e due ottime barbera, raccontate dai rispettivi produttori: Walter Massa di Monleale (Alessandria) e Elena Pantaleoni dell'azienda La Stoppa di Ancarano. «Musica, cibo, location d'eccellenza che mostrano la capacità del nostro territorio di offrire nutrimento al corpo ed allo spirito», come ama dire l'Associazione Le Terre Traverse, facendo l'occhiolino ad Expo2015.

d. men.

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