Mercoledì 29 Ottobre 2014 - Libertà
Un'orchestra in aula: la musica che riscatta
Alla Caduti sul lavoro va in scena il primo progetto ispirato al maestro José Abreu: 54 violini e una sfida
In uno dei quartieri più eterogenei sotto il profilo etnico, culturale e sociale di Piacenza - alla Farnesiana - in quel suo epicentro che è la "Caduti sul lavoro", la scuola del quartiere, va in scena - primo del suo genere a Piacenza, decisamente tra le avanguardie italiane - il progetto "Una classe, un'orchestra". Dichiaratamente ispirato alla filosofia del maestro venezuelano José Abreu - avvicinare gli alunni al linguaggio musicale e alla pratica strumentale in una prospettiva comunitaria, plusvalore in questi tempi di isolamento 2.0 - il progetto, proposto e varato dalla dirigente scolastica del Quarto Circolo Simona Favari, ha accolto il consenso entusiasta delle famiglie dei 54 bambini e bambine delle classi seconde - la metà hanno cittadinanza non italiana - che da una settimana hanno toccato per la prima volta nella loro vita le corde di un violino o di un violoncello e che, se tutto andrà nel verso auspicato, continueranno a farlo, con sempre maggior perizia e arte, fino alla classe quinta. Apprendimento della musica come diritto sociale, competenza e inclusione, integrazione, ricchezza spirituale per vincere la povertà materiale, valorizzazione del linguaggio universale della musica. C'è tutto questo, e molto altro ancora, in questa esperienza totalmente pionieristica (e del tutto gratuita per i bambini e le loro famiglie), partita da qualche giorno nella scuola elementare della Farnesiana, in orari interamente curricolari, che si pone - tra gli obiettivi - quello di costituire a Piacenza un nucleo "biancorosso" nell'ambito del Sistema delle orchestre e dei cori giovanili e infantili in Italia.
L'enorme impegno di lavoro - che ha richiesto l'acquisto dei 54 strumenti musicali depositati in una nuova sala della scuola - è stato reso possibile grazie ad un consistente contributo economico fornito dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ha accolto la sfida contenuta in questo progetto: trasformare una classe non "in un reggimento che marcia al passo", ma bensì "un'orchestra che prova la stessa sinfonia" (parafrasando Daniel Pennac). «In questo senso - ha spiegato la dirigente Simona Favari - la musica, al di là delle sue riconosciute potenzialità di sviluppo della sfera cognitiva, può costituire una risorsa preziosa per prevenire e curare il disagio e lo svantaggio, perchè diventa pratica socializzante, forma di aggregazione e inclusione, rigettando ogni criterio selettivo». Al team progettuale hanno fatto avere contributi il Conservatorio musicale Nicolini di Piacenza (il Quarto Circolo stipulerà con il Conservatorio cittadino una convenzione per la realizzazione del progetto) e così pure la facoltà di Scienze della formazione della Cattolica di Piacenza (in particolare, con il professor Pierpaolo Triani ci si occuperà di fornire strumenti e modalità di verifica dell'efficacia delle attività proposte rispetto alle condizioni di partenza). Interesse e partecipazione al progetto sono arrivati dal Comune di Piacenza, che in particolare ha anche provveduto all'insonorizzazione e alla tinteggiatura della sala. Nella quale i bambini troveranno due esperte selezionate mediante un bando pubblico. In aula entrano Maria Paola Busconi, violoncellista, e Laura Garioni, violinista. Il team del progetto si completa con l'insegnante funzione strumentale per l'innovazione e la sperimentazione Elisabetta Menozzi, l'insegnante (area disagio) Ilaria Egeste, l'insegnante per il Pof Chiara Cornelli, il direttore servizi amministrativi Vito Calabrese, il docente esperto coordinatore delle attività musicali, più gli insegnanti curricolari.
Simona Segalini
simona.segalini@liberta.it