Domenica 26 Ottobre 2014 - Libertà
Filo, 190 candeline fra tradizione e ricerca
Ricca stagione: Ibsen e Offenbach con Lidi e Loris, poi l'omaggio a Faustini e Carella
PIACENZA - Nel suo 190° anniversario, la Società Filodrammatica Piacentina riparte con una nuova, ricchissima stagione. Otto spettacoli di levatura per tutte le fasce di pubblico: 2 produzioni in lingua, 2 in dialetto e 4 esiti di laboratorio, cui si somma un ventaglio di percorsi formativi ancora più articolato, con esponenti di spicco della nuova generazione internazionale e talenti nostrani. Un occhio ai classici e uno alla contemporaneità, alla pratica e alla teoria. Un programma organico di eventi, corsi, stage e incontri di approfondimento che confermano la centralità della "Filo" all'interno del sistema teatrale piacentino.
A presentare il nutrito cartellone, ieri mattina a Palazzo Mercanti, c'erano la presidente della "Filo" Flora Croce, il direttore artistico Enrico Marcotti, il regista e attore piacentino Leonardo Lidi e Walter Bulla di Bulla Sport, fedele sponsor tecnico delle attività del sodalizio, alla presenza dei registi Gian Carlo Andreoli e Mario Peretti. L'assessore alla Cultura Tiziana Albasi, assente per impegni istituzionali, ha sottolineato il sostegno del Comune attraverso una nota: «La Società Filodrammatica contribuisce a rendere il nostro territorio più interessante attraverso commistioni e suggestioni artistiche di alto livello, in equilibrio tra antico e moderno, tradizione e innovazione, all'insegna di una evoluzione e ricerca continua».
Croce, in apertura, ha sottolineato «trasversalità e raffinatezza di scelte artistiche non scontate, un impegno importante in controtendenza rispetto alle crisi del presente per condividere saperi teatrali con pubblico, operatori, attori, appassionati e curiosi. Un progetto ambizioso che guarda ai giovani senza tradire gli "affezionati", mosso da uno sguardo attento ai bisogni della collettività» ha detto citando le parole di Paolo Grassi. Marcotti le ha fatto eco dipingendo la "Filo" come una «casa aperta a tutti». Entrambi hanno ringraziato Comune, Bulla Sport e Fondazione di Piacenza e Vigevano «cui siamo riconoscenti per la sua storica vicinanza e che speriamo confermi il suo impegno nei mesi a venire».
Quanto ai due spettacoli in vernacolo, si guarderà sia alla tradizione che alla contemporaneità. Il 24 gennaio il Teatro President ospiterà La morosa ‘mericana di Andreoli: «Una favoletta tra realtà e registri surreali» ha anticipato Marcotti. Bisognerà invece aspettare il 2 maggio per assistere, al Teatro Filodrammatici, a I noss pueta - Da Faustini a Carella di Peretti, una produzione che omaggerà i nostri padri del teatro e della poesia dialettali combinando liriche di Valente Faustini e due bozzetti di Carella (L'e andä mäl e La pagura fa nonanta di Egidio Carella.
Quanto invece alle produzioni in lingua, che vedranno in scena i migliori attori della "Filo", a maggio al Teatro Filodrammatici ritornerà il regista Lorenzo Loris: nell'ambito della rassegna Pre/Visioni di Teatro Gioco Vita debutterà Orfeo all'inferno, inedita rivisitazione dell'operetta-capolavoro di Offenbach con il contributo dei cori "Filarmonico di Piacenza" e "Ponchielli-Vertova" di Cremona diretti da Patrizia Bernelich, commistione di prosa e musica per un «teatro totale» già felicemente sperimentato la scorsa stagione col Macbeth tra Verdi e Shakespeare. Leonardo Lidi presenterà invece il 12, 13 e 14 dicembre alla Sala delle Muse una rilettura di Hedda Gabler di Ibsen, esito di una residenza artistica collocata nella Scuola di perfezionamento teatrale: «In un gioco di contrasti tra il vero e la recita borghese - ha detto Lidi - lavorerò sul tema della falsità delle relazioni interpersonali per sviluppare la dimensione del "non detto", così pericolosamente attuale in un momento in cui il regresso della parola e della comunicazione conduce drammaticamente alla spersonalizzazione».
Paolo Schiavi