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Martedì 21 Ottobre 2014 - Libertà
Fondazione, ecco il nuovo Cda
Compensi, "taglio" da 100mila euro
E' "passato" con 13 voti (12 astensioni) e aumenta di un membro. Entrano: Betti, Rovero, Egalini, Milani, Ghisoni, Calza, Battaglia. Il presidente Toscani: «L'unità la conquisteremo»
«L'unità? Sì, va conquistata» lo ammette ma non se ne fa un problema Massimo Toscani, neo-presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ieri ha presentato al consiglio generale di via Sant'Eufemia la sua squadra aumentata di un esponente rispetto al passato, come consente lo Statuto: da sei si sale a sette membri, più il presidente. Per questo consiglio di amministrazione - erano nei pronostici: Cesare Betti, Roberto Rovero, Franco Egalini, Giorgio Milani, Domenico Battaglia, Carlo Ghisoni, in più la "sorpresa" di Giovanni Calza - Toscani ha chiesto un voto complessivo, precisa lui stesso, non sui singoli nomi. E lo hanno seguito in 13 consiglieri del parlamentino, compresi i tre "promossi" nel Cda che si sono autovotati, con 12 astenuti. «Siamo passati da sei voti contrari (alludendo alla propria elezione, ndr) a dodici astenuti, ora dovremo passare al voto favorevole, abbiamo iniziato un percorso - spiega fiducioso Toscani al termine di una seduta durata appena un'ora - ma il clima si deve rasserenare per lavorare tutti con comunità di intenti». I mancati sostegni li vede come «astensioni costruttive» in un'assemblea che definisce «molto tranquilla, propositiva, dove ci conosciamo tutti» e per lui personalmente "condita" di emozione. Nessuna donna in squadra? «Nessuna, ma si potrà rimediare. Da che c'è, una ventina d'anni, la Fondazione ha avuto solo una presenza femminile, è un po' un problema la quota rosa».
«spero che funzioni»
La squadra ora c'è. «Spero proprio che funzioni, ci conto» prosegue Toscani dialogando con i giornalisti che lo hanno intervistato. Per prima cosa, finita la seduta del parlamentino, ha elencato in ordine alfabetico chi lo affiancherà, chiarendo che «la squadra è una squadra, nessuno è stato scelto isolatamente ma perché in questa squadra deve avere una funzione».
C'è il notaio Domenico Battaglia («espressione della comunità di Vigevano indicato da tutti i vigevanesi»); Cesare Betti, direttore di Confindustria («lo conosco quasi da sempre, è un lavoratore e un grande organizzatore, a lui, in primis, sarà affidata l'organizzazione e la struttura della Fondazione che deve girare assolutamente al meglio per valorizzare quello che c'è»). Andiamo avanti: c'è Giovanni Calza («ex cardiochirurgo del Gaslini, Bisturi d'oro, presidente di Children in the World, ha contribuito alla realizzazione di uno straordinario ospedale chiardiochirurgico per bambini a Mumbai, sta organizzando un'altra struttura in Congo, non c'è bisogno di dire altro, mi serve al welfare e per attività scientifica»).
Il commercialista Franco Egalini, è uomo «conosciuto sulla piazza e mio caro amico, mi serve per la funzione di commercialista» afferma Toscani che riconosce alla Fondazione una struttura «molto valida, un bravissimo direttore generale, il collegio sindacale» ma dice anche di voler avere tutte queste professionalità all'interno del cda. Carlo Ghisoni è un dirigente responsabile finanziario del gruppo Cesi Farmaceutici, esperto di finanza («abbiamo un advisor, ma io nel consiglio voglio un esperto di finanza, voglio essere convinto di quello che andremo a fare, confrontandomi direttamente con un esperto»).
Ci sono l'artista Giorgio Milani «esperto d'arte e di cultura», l'avvocato Roberto Rovero « caro amico da sempre, già presidente della Camera Penale». Toscani fa presente che sono aperte «svariate problematiche legali nella Fondazione e al di là dei legali esterni che già abbiamo, voglio un forte supporto anche legale».
Sobrietà e moderazione
Toscani non si sbilancia sul vicepresidente vicario, lo deciderà la squadra nella prossima seduta. La composizione del cda non è apparsa una novità, i nomi correvano da un pezzo: «l'avevo in mente fin da luglio» conferma il presidente che insiste però sul clima nuovo, sulle «astensioni molto propositive» dopo le «incomprensioni» iniziali. «Ora bisogna costruire una Fondazione serena, i nostri principi di comportamento saranno "sobrietà e moderazione"».
E a proposito di sobrietà, Toscani ha confermato il messaggio forte alla città del taglio dei compensi suoi e dei consiglieri, pari a più di 100 mila euro l'anno considerando anche i contributi. «Ci tenevo molto, siamo qui per rendere un servizio, la collettività deve rendersene conto, è un mestiere non una fonte di reddito». Lo stipendio del presidente passa da 68 mila euro lordi a 30 mila, quello del vicedirettore vicario da 25 mila a 13 mila, quello dei consiglieri da 20 mila a 10 mila. «Risparmiamo 212 mila euro in due anni, le risorse sono quelle che sono, cominciamo a produrne... ».
Toscani non ha anticipato nulla sulle prossime erogazioni 2015, ma per i primi due o tre mesi il cda si riunirà non una volta al mese ma tutte le settimane: «entro un paio di mesi proporremo, con chiarezza di idee, al consiglio generale le somme erogabili perché ci dia le percentuali di erogazione».
Azione di responsabilità?
Su eventuali azioni di responsabilità verso i passati amministratori, Toscani ha dichiarato di non averci pensato, son cose che «vanno studiate con grande attenzione, vedendo se ci sono i presupposti e se possono arrivare risultati positivi, oggi non ho fatto alcuna valutazione».
In quanto alla «trasparenza» spesso evocata, Toscani informa di avere, per la prima volta nella storia della Fondazione, inviato per email sabato scorso la composizione della squadra proposta: «tutti i consiglieri sono arrivati a votare consci dei nomi». C'era chi glielo aveva chiesto esplicitamente.
Patrizia Soffientini Torna all'elenco | Versione stampabile
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