Martedì 21 Ottobre 2014 - Libertà
E' morto Sandro Molinari, voce dei nostri emigrati
Aveva 70 anni. La figlia Chiara: ha affrontato la malattia con dignità
I funerali domani alle 9.30 in Sant'Eufemia. Cordoglio dall'estero
Addio alla voce degli emigranti piacentini. Se n'è andato Sandro Molinari, presidente dell'associazione Piacenza nel mondo: il suo grande cuore sempre attento agli altri è stato battuto dalla grave malattia contro la quale aveva lottato per quasi due anni. Un piacentino dal tratto discreto, ma gioviale, positivo, attaccato alla famiglia come al lavoro, impegnato in moltissime attività, culturali e benefiche. Aveva ricevuto il premio della Bontà a Rustigazzo nel 2013.
Era nato il 6 maggio 1944 a Pontedellolio, dopo il diploma di ragioniere si era laureato in Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano. Poi l'impiego alla Cassa di Risparmio di Piacenza, poi alla Fondazione di Piacenza e Vigevano ed era rientrato alla Cassa subito dopo la fusione con Parma, fino alla pensione, nel Duemila.
Con la moglie Gabriella, le figlie Agata e Chiara, piangono la scomparsa di Molinari la comunità piacentina sul Po e quella che vive nel mondo: nei paesi d'Europa, in Canada, negli Stati Uniti che lui aveva raggiunto portando mostre fotografiche (la prestigiosa collezione di Tino Petrelli) e concerti con artisti piacentini. Era stato uno dei soci fondatori di Piacenza nel Mondo, nel 1998, insieme al compianto Luigi Tagliaferri da cui aveva ricevuto il timone sei anni fa. Un sodalizio per continuare «il legame dei piacentini con la loro terra e la loro cultura; per premiare i migliori, che portano onore alle origini» diceva.
Se n'è andato in serenità, dice la figlia Chiara, «un papà impegnato ma molto presente. La famiglia era il suo pilastro diceva, attivissimo nel sociale, lui teneva alla sua città. La dignità con cui ha affrontato la malattia, nonostanten la sofferenza, è stato un grande esempio per noi». Negli ultimi giorni, trascorsi alla Casa di Iris «continuava a progettare il suo futuro, per esempio a come aiutare l'organizzazione dell'Hospice».
Ha bruciato il tempo con le sue contemporanee attività: nel Rotary Piacenza Farnese di cui era stato presidente, nell'Unuci sezione locale che aveva letteralmente ricostruita dopo lo sfascio.
«L'ultima volta è venuto in sede due settimane fa per parlare dell'edizione 2015 dell'incontro con le nostre comunità» ricorda Antonio Parmigiani vicepresidente del sodalizio. La loro amicizia continuava dall'adolescenza. «Insieme abbiamo fatto il Romagnosi, l'università a Milano, il lavoro alla Cassa di Risparmio e poi fondata l'associazione pensando al dopo pensione. Lo avremmo rieletto a gennaio presidente per la terza volta». Insieme hanno portato l'affetto dei piacentini agli emigrati di Parigi, Grenoble, Basilea, Stoccarda, Amburgo, Londra, Ottawa Toronto, New York. La scomparsa di un amico è come perdere un po' della propria vita. Lo afferma anche Giovanna Amorini, segretaria del sodalizio «è scomparsa una persona molto cara, mi aveva contagiato il suo amore verso gli emigranti».
Dalla metropoli americana sono arrivate le condoglianze di Carla Maschi e del marito Antonio Mosconi, già alla guida dell'associazione Valtrebbia Valnure. «Sandro ha dedicato tanta parte di sé a noi emigrati, aveva nel cuore i nostri sentimenti, ha costruito un ponte tra Piacenza e il mondo - scrive Carla -. Amava trasmettere la cultura delle origini alle nuove generazioni, per noi è stato una presenza importante, era uno sprone». Ancora da New York il dolore i Hector Morisi e Peter Segalini, rispettivamente presidente e segretario in carica della Valrebbia - Valnure: «Sandro, un grande amico di noi emigrati, mancherà immensamente a tutti i Piacentini nel mondo, in particolare alla nostra Società. Ci mancherà la sua meravigliosa e sorridente presenza al nostro annuo Scholarship Dinner Dance». E la commozione dell'avvocato Mario Gazzola: «Sandro è riuscito a creare una connessione fra i Piacentini emigrati e quelli rimasti, permettendo a chi è andato via di riscoprire le sue radici e facendo conoscere a chi è rimasto i talenti che il territorio ha prodotto». Da Londra anche la voce dei figli di emigrati. Marco Fortunato Badini, presidente dell'associazione londinese Amici di Gropparello, nonchè nel direttivo di Piacenza insieme, esprime il dolore di tutti per la scomparsa «di un uomo mite ma anche deciso e combattivo. Ad agosto ho condiviso con lui l'annuale festa dell'emigrato. L'ho trovato come sempre amante della sua terra e attento a chi quella terra ha dovuto lasciare. Lo abbiamo accolto nelle nostre feste a Londra, l'associazione che guidava premiava i piacentini emigrati, un premio ora lo meriterebbe lui». Dalla Germania scrive commosso uno degli ultimi premiati, Cesare Ghilardelli, funzionario dell'Istituto di cultura italiano di Stoccarda. «Ci mancherà la sua bella persona, autentica, impegnata, generosa, professionale, umana. Come piacentino all'estero esprimo il mio sgomento per la perdita di colui che per anni è stato il punto di riferimento solido e affidabile della mia comunità d'origine. Vorrei parlargli di nuovo, come ho fatto le numerose volte che l'ho avuto ospite a Stoccarda, nei concerti organizzati insieme con lui e l'Associazione Piacenza nel Mondo». Ghilardelli è anche presidente dell'Associazione Emilia-Romagna di Stoccarda. Infine da Parigi arrivano le lacrime di Josiane Ziliani Balderacchi, Piacentina benemerita: «Sandro ci mancherà tanto. La sua associazione mi aveva scelto nel 2010 per quello che facevo con l'associazione che riunisce piacentini e parmigiani, ASPAPI».
I funerali di Sandro Molinari si terranno domani, mercoledì, alle 9.30, nella basilica di Sant'Eufemia.
Maria Vittoria Gazzola
mariavittoria.gazzola@liberta.it