Martedì 21 Ottobre 2014 - Libertà
Per L'Altra Scena un dolce congedo al sapore di cinema
di PAOLO SCHIAVI
Il teatro apre la porta alla musica e al cinema. Anzi, alla musica da cinema. Ad un'encomiabile orchestra che suona una selezione delle più belle, indimenticate e indimenticabili colonne sonore di sempre. Un grande schermo chiude la scena e lascia scorrere i frame salienti dei capolavori di Leone, Petri, Monicelli, Radford, Argento, Edwards. I trenta elementi dell'ensemble sono disposti ordinatamente, in livrea elegante, ai piedi delle gradinate del Teatro "Gioia", gremite. Un colpo d'occhio appagante, a fare il paio con le sonorità abbraccianti, le dinamiche controllate e la perfetta amalgama di timbri dell'ensemble.
Domenica sera, al teatro di via Melchiorre Gioia, è calato il sipario sulla quarta edizione del festival di teatro contemporaneo L'Altra Scena di Teatro Gioco Vita. Con l'Orchestra Luigi Cremona di Agazzano è stata una grande chiusura in musica, con festa finale a base di vini e salumi piacentini, che ha coccolato il pubblico numerosissimo attraverso la felice riproposizione in pillole di cinquant'anni di musica contemporanea.
Nell'anno del quarantesimo anniversario della fondazione dell'Orchestra, diretta con passione e puntualità dal maestro Carlo Pisani, il progetto Cinema amore mio, che ha dato vita anche all'omonimo Cd, una compilation di alcune delle più belle musiche da film del cinema italiano e internazionale splendidamente arrangiate su misura, va perfezionandosi e allargandosi nel repertorio, all'insegna del costante e sempre più palpabile affiatamento del gruppo, continuando ad offrire piccoli momenti di delizia ad un pubblico trasversale.
Come già lo scorso inverno al Collegio Alberoni, anche stavolta l'Orchestra ha saputo far viaggiare cuore, mente e immaginazione dei presenti attraverso un viaggio sonoro cangiante e coinvolgente, valorizzato dalla buona acustica del "Gioia" nelle sue componenti sonore: una girandola cromatica in cui lo schioccare degli strumenti a pizzico e a plettro si intreccia ai tappeti setosi di archi e fiati, allo sbuffo vivace o malinconico della fisarmonica, al contributo discreto di chitarra e basso elettrici e ad una base ritmica e percussiva dalla presenza ora marciante, ora lieve e garbata. Con l'aggiunta di una interessante new entry, la voce "brechtiana" del soprano Monica Mariani intervenuta sulle musiche morriconiane di Metti, una sera a cena di Patroni Griffi e su quelle scritte da Leonard Bernstein per il musical West Side story.
Un percorso intrigante che non poteva lasciare indifferenti, dai ritmi marcianti e nostalgici de Il buono il brutto il cattivo, C'era una volta il West e Giù la testa ai volteggi di Amici miei (Rustichelli) e Il favoloso mondo di Amelie (Tiersen), passando per grandi classici come Bacalov (da Il postino), Goblin (Profondo rosso), Mancini e una serie di bis. Prossimi concerti in programma: sabato 15 novembre ad Agazzano e a Gragnano ai primi di dicembre: forse si potranno già ascoltare alcune nuove musiche su cui l'Orchestra sta lavorando, le arie di Sakamoto da L'ultimo imperatore di Bertolucci e brani hitchcockiani da Psycho a Vertigo.