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Martedì 14 Ottobre 2014 - Libertà

Herrick, virtuosismi e tocco che incanta

"Settimana": in San Savino bella prova dell'organista

piacenza - L'Abbazia di Westminster e la Cattedrale di St. Paul, a Londra, simboli della cultura britannica. Misticismo ed incoronazioni. Meraviglie reali, da sempre vicine rivali. Una cosa è certa: entrambe hanno "usufruito" dei servigi del maestro Christopher Herrick, uno dei più grandi organisti al mondo. Un solista di prima fascia che ha caratterizzato, nella basilica di S. Savino, il quarto appuntamento della 46ª Settimana Organistica Internazionale all'interno della quale è inserita anche la 17ª Rassegna Contemporanea "Giuseppe Zanaboni". L'edizione 2014 è sempre una produzione del Gruppo Ciampi, curata artisticamente dal maestro Claudio Saltarelli, organizzata con il sostegno del Comune, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Camera di Commercio, della Banca di Piacenza, Regione, Provincia e Ministero per i Beni Culturali, di alcuni sponsor privati e in collaborazione con le parrocchie che ospitano i concerti. E proprio di una targa, intitolata al principale sponsor della manifestazione, la Steriltom, è stato insignito il maestro inglese. A consegnarla il presidente dell'industria di trasformazione del pomodoro Dario Squeri. Terminate le incombenze "istituzionali" Herrick non ha perso tempo e si è accomodato alla consolle del "Lingiardi" mostrando, fin dalle prime note, una classe davvero impareggiabile. Precisione, virtuosismo, scioltezza, un tocco che incanta. Sfumature, stile e magia. Il professore 72enne ha conquistato la platea, piuttosto folta, con un programma eterogeneo, impreziosito da un bis fuori programma. Lo stesso Saltarelli, introducendo la serata, non ha espresso dubbi: «E' un onore per noi del Gruppo Ciampi ospitare uno tra i più acclamati concertisti in circolazione, un vero fuoriclasse».
Il libretto di sala si apre trionfalmente con Sir William Walton, uno dei maggiori compositori inglesi del Novecento, e la sua Orb and sceptre, composta per l'incoronazione della regina Elisabetta, il 2 giugno 1953. La marcia è avvolta in una melodia circolare, coinvolgente, che si ripete verso la fine del brano. Gli accenti solenni scandiscono la Passacaglia in Do minore BWV582 di Bach, un vero cult, «uno dei più mirabili monumenti della storia della musica», come lo stesso Herrick ha "certificato" nella sua intervista a Libertà. Poi un omaggio a Dudley Buck, compositore anglosassone che ha dominato la scena americana dopo la guerra civile. Nel repertorio le Variazioni su Old folks at home, popolarissimo refrain scritto da Stephen Foster. Il programma cresce con la Sonata n. 1 in Re minore del grande organista francese Alexandre Guilmant: il culmine nel Pastorale che cuce il tempo medio. Dell'inglese David Nield, compositore vivente, ecco Three fancies on english folk tunes: tre perle a variazione libera. Lo spartito accoglie anche Evensong, popolarissima composizione per organo griffata da Easthope Martin. A seguire una vera e propria arrampicata a mani libere, il tema che ha messo, probabilmente, a dura prova le superbe capacità di Herrick. Ci riferiamo allo studio sul secondo concerto Flying feet di Pietro Yon. Un piemontese di successo. Il musicista italiano naturalizzato americano, dal 1926 al 1943, fu organista della maggiore chiesa cattolica San Patrick a New York. Suo allievo fu Cole Porter. Il prossimo appuntamento con la Settimana Organistica è fissato domenica 19 ottobre alle 16 in S. Antonino con un'altra stella della scena organistica, Jurgen Essl.

Matteo Prati

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