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Giovedì 9 Ottobre 2014 - Libertà

Un "Elisir" ambientato nel dopoguerra italiano

L'opera di Donizetti apre la stagione lirica: oggi prova aperta per le scuole, sabato la "prima" al Municipale

di GIAN CARLO ANDREOLI
E' stato presentato al Ridotto del Teatro Municipale, lo spettacolo d'apertura della Stagione Lirica 2014-15, che oggi stesso sarà in scena per la prova aperta alle scuole (ore 15.30). Due i "debutti" sabato (ore 20.30) e domenica (ore 15.30). Il sindaco Paolo Dosi, con l'assessore alla cultura Tiziana Albasi, ha confermato l'impegno dell'amministrazione comunale nei confronti della comunità piacentina di terra verdiana. «Ancor più nei momenti di difficoltà - ha ribadito il sindaco - è importante ritrovare la proprie radici culturali. Una buona gestione delle risorse vuole premiare il merito e prestare attenzione ai giovani artisti, istruiti da competenze artistiche consolidate, nel giusto ricambio delle esperienze e dei saperi».
Il direttore della Fondazione Teatri Angela Longeri ha ringraziato collaboratori e tecnici impegnati nella realizzazione dell'importante appuntamento. Il direttore artistico Cristina Ferrari ha sottolineato l'importanza del progetto Opera Laboratorio, accolto con interesse da altri teatri (l'allestimento di Luisa Miller è ripreso in questi giorni dal Teatro "Carlo Felice" di Genova e hanno confermato la loro presenza allo spettacolo Elisir d'amore i direttore di alcuni Teatri di Francia e Spagna per una futura collaborazione al progetto), nell'intento di ringiovanire il modo di concepire e realizzare l'opera lirica. Il maestro Leo Nucci si offre come "capro espiatorio", per la convinzione e l'impegno messo nell'ideazione e realizzazione del progetto. «Non è scuola di canto - dice - giusto un Laboratorio di educazione al palcoscenico».
Dei 130 giovani esaminati alle audizioni, Giuliana Gianfaldoni e Maria Midryak (Adina), Marco Ciaponi e Francesco Castoro (Nemorino), Vincenzo Bonsignore e Francesco Salvadori (Belcore), Daniel Giulianini (Dulcamara), Ludovica Gasparri (Giannina) - età media 23 anni - hanno meritato di affrontare il percorso di preparazione per restituire al pubblico L'elisir d'amore come lo concepirono gli autori Felice Romani e Gaetano Donizetti. Due i debutti, sabato e domenica, nell'alternarsi dei protagonisti, tutti titolari alla pari. Sono stati riaperti i "tagli" e ripristinata la scenetta di "Giannina" del tutto dimenticata, ma importante nell'economia del lavoro. L'opera, nella scena di Carlo Centolavigna, costumi di Artemio Cabassi, luci di Claudio Schmid, sarà per il pubblico del Municipale una "novità", collocata nel momento storico dell'immediato dopoguerra italiano. «Non è modernizzazione arbitraria come d'uso - precisa il regista Nucci - ma dettata dalla volontà di ritrovare quell'entusiasmo e unità d'intenti, che si sono, oggidì, un poco perduti». Il maestro direttore Stefano Ranzani si è detto approdato in «un'isola felice», dove il teatro è fucina di mestieri, di competenze, di disponibilità, di una condivisone appassionata delle idee, dai giovani maestri dell'Orchestra giovanile "Cherubini", ai cantanti, al Coro del Teatro Municipale, diretto dal maestro Corrado Casati, ai tecnici di palcoscenico a formare un collettivo esemplare.
Il maestro Ranzani si è poi appassionato a illustrare alcuni passaggi chiarificatori nella lettura del testo musicale per superare gli stereotipi della cattiva maniera e ha salutato l'Opera Laboratorio come originale e coraggioso tentativo di far risorgere il melodramma italiano.

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