Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Lunedì 29 Settembre 2014 - Libertà

«Conoscere le bioscienze per essere veri cittadini»

Il professor Redi: non si faccia più l'errore di bloccare la ricerca

Sperimentazione animale, Ogm, fecondazione eterologa, clonazione, cellule staminali, ingiustizie sociali e biologia "fai da te": il tutto mescolato nel frullatore accattivante del biologo Carlo Alberto Redi, ordinario di Biologia e Zoologia dello sviluppo all'Università di Pavia, che alla Fondazione di Piacenza e Vigevano ha spiegato il ruolo dell'etica "al tempo della biologia sintetica", introdotto dal professor Pino Donghi della Sapienza di Roma.
«Oggi per essere veri cittadini, bisogna essere informati sull'ingegneria genetica - spiega Redi -. Questo è il millennio delle scienze della vita e se non si conosce la biologia non si può sopravvivere. Vale per il dibattito sulle cellule staminali o sulla fecondazione eterologa e permette di evitare contrasti e proteste su alcuni aspetti ovvi del mondo scientifico: bisogna mettere fine alle campagne montate sull'ignoranza. Non si deve più fare l'errore di bloccare la ricerca per accontentare chi protesta: basta poter dialogare».
Redi scherza con gli studenti («Dal punto di vista genetico sono uguale a George Clooney»), mostra immagini ad effetto, cattura l'attenzione dei presenti e dei giovani. In pratica, fa letteralmente "volare" il tempo e, al termine della sua lezione, nessuno avrebbe l'intenzione di andarsene dalla sala. Parla dei tumori, della loro formazione, contrasta chi promette guarigioni miracolose da Stamina a Di Bella e bolla come «un'idiozia» le scelte di procedere ad una mastectomia totale preventiva, come fece l'attrice Angelina Jolie, per evitare di ammalarsi. «O come quelli che, potendoselo permettere, conservano il cordone ombelicale per poter aiutare il proprio figlio in futuro grazie alle stesse cellule staminali: una probabilità bassissima, mentre è sicuro al 100 per cento che in questo momento qualcuno ha bisogno di quelle cellule per un trapianto. La follia è che l'85 per cento dei cordoni ombelicali viene gettato via dopo la nascita, mentre dovrebbero essere utilizzati immediatamente». E poi ci sono i contesti delle povertà del mondo, dove si muore di fame e di sete, «cosa oggi non più accettabile». E allora come se ne esce? «Con gli Ogm, ad esempio - prosegue Redi -. Va bene andare verso il biologico o Eataly, ma non si dica che lo si fa perché gli Ogm fanno male. Non esiste un solo dato che possa dimostrare questo. Greenpeace, che fa battaglie nobilissime contro la caccia alle balene, spende 12 milioni all'anno in campagne contro gli organismi geneticamente modificati, senza considerare che un tribunale internazionale potrebbe condannarli per genocidio: produrre riso Ogm ricco di vitamina A, salverebbe la vita a milioni di persone in Africa e diventerà necessario in un pianeta sempre più desertificato».
E infine distrugge molte credenze sul tema: «Diversamente da quanto hanno scritto anche i giornali, non è mai stato incrociato il dna di una fragola con quella di un pesce per farla resistere al gelo; e non è possibile pensare che mangiando Ogm - sottoposti a 84 controlli mentre i prodotti "bio" non ne prevedono - ci possano essere alterazioni genetiche per l'uomo, così come il trasferimento di dna in un bacio non fa trasformare nessuno nel proprio partner».

Cristian Brusamonti

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio