Mercoledì 1 Ottobre 2014 - Libertà
Debussy, il padre della modernità
Società dei concerti La speciale serata musicale è offerta dalla Round Table di Piacenza
L'omaggio pianistico di Francesco Conti domani al "Nicolini"
piacenza - La natura della modernità musicale si fa strada attraverso le rivoluzioni del linguaggio del Novecento. Tra i padri di questo radicale mutamento c'è il francese Claude Debussy (1862-1918), al quale è dedicato l'omaggio del pianista Francesco Conti. Il musicista, diplomatosi con il massimo dei voti al conservatorio "Nicolini", si esibirà domani sera alle 20.30 proprio nel salone della sua vecchia scuola, dopo essersi perfezionato con i più importanti docenti e aver vinto prestigiosi concorsi. Conti, reduce da tournée in Italia e in Francia, è ospite della Società dei Concerti di Piacenza, che continua a riproporre gli appuntamenti della sua seguitissima Stagione musicale, sostenuta tra gli altri anche da Fondazione Libertà.
Ma la serata è speciale in quanto il concerto è offerto dalla sezione di Piacenza della Round Table, un'organizzazione dedicata a giovani lavoratori, professionisti, dirigenti, uomini d'affari e di cultura che cercano di svolgere al meglio le rispettive attività, favorendo anche azioni di carattere filantiropico. E con questo evento, la Round Table Piacenza intende esprimere l'appoggio alla Società dei Concerti piacentina, riconoscendone il profondo impegno divulgativo e l'alto valore culturale.
In programma: Hommage à Haydn (Mouvement de valse lente, 1909), La plus que lente (Valse, 1910), Pièce pour piano (Pour l'oeuvre "Le vêtement du blessé", 1915), Masques (Très vif et fantasque, 1904), D'un cahier d'esquisses (Très lent, sans rigueur, 1904) e L'isle joyeuse pour piano (1904).
E se la prima parte includerà questo ricco quadro stilistico di Debussy, la seconda proporrà i celeberrimi Douze Études, da non considerare fonte di interesse solo per quanto riguarda gli studenti di pianoforte, a dispetto del titolo. Con Debussy infatti la musica è sempre dominata da una visione più organica del mondo sonoro e dalla coscienza della nuova funzione che assume l'elemento lineare della musica stessa. Chi ha applaudito, la scorsa settimana, il Trio Magritte e ascoltato il magnifico Trio di Ravel, contemporaneo a Debussy e finissimo cesellatore, potrà ritrovare nel concerto di domani sera, seppur pianistico, un ulteriore sviluppo dell'ispirazione, poi costituente della complessità armonica e contrappuntistica dell'autore, colonna portante delle pagine proposte.
I Dodici Studi sono: Pour le cinque doigts d'après Monsieur Czerny, Pour les tierces, Pour les quartes, Pour les sixtes, Pour les octaves, Pour les huit doigts.
E ancora Pour les degrés chromatiques, Pour les agréments, Pour les notes répétées, Pour les sonorités opposées, Pour les arpèges composés e Pour les accords. Insomma un carnet di "indicazioni tecniche" che però sgorgano quali testimonianze di coraggio culturale, impeto compositivo ed espressività senza pari.
Eleonora Bagarotti