Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 28 Settembre 2014 - Libertà

«Palazzo Farnese ritorni ai piacentini»

Il generale Eugenio Gentile nuovo presidente dell'ente farnesiano. Ricordo di Spigaroli

Con un generale alla testa dell'Ente Farnese e il Comune in prima linea, Palazzo Farnese, che oggi appartiene al Demanio, dovrebbe tornare ai piacentini. Già nel 1914, a guerra iniziata, il Comune presentò una memoria per riavere il palazzo pagato dai piacentini, racconta Eugenio Gentile che ieri è stato eletto per acclamazione presidente dell'ente farnesiano dopo l'era di Alberto Spigaroli. Quel filo va riannodato.
Tra i 140 soci dell'Ente, c'è anche il Comune di Piacenza e l'assessore Silvio Bisotti in assemblea ha illustrato proprio la pratica in corso per il trasferimento dei beni: «Sembra che voglia coinvolgere l'Ente Farnese su questa partita importantissima, anche noi vogliamo il trasferimento. Il palazzo è dei piacentini, ai quali è stato, non dico rubato, ma tolto» commenta Gentile. Certo, saranno onori ed oneri, dovendo provvedere alla totale manutenzione. Ma la sfida è necessaria. Ed è forse la più consistente per il generale che dal 2006 riveste la carica di vicepresidente dell'Ente Farnese e che ieri l'assemblea straordinaria ha eletto al vertice affidandogli il mandato triennale.
Al predecessore, l'instancabile senatore Spigaroli a capo dell'Ente dal ‘65, è stato dedicato un commosso ricordo e un minuto di silenzio dai 45 soci intervenuti, presente il figlio, Marcello Spigaroli, mentre la presidenza dell'assemblea è toccata al socio anziano Carlo Emanuele Manfredi.
Tra i primi auguri di buon lavoro, quelli di MassimoTrespidi, presidente della Provincia e del sindaco Paolo Dosi, nella certezza che Gentile saprà proseguire «con competenza e professionalità» la preziosa opera condotta per tanti anni dallo scomparso senatore Alberto Spigaroli.
Presidente Gentile, Spigaroli è un esempio alto, di un attivismo raro.
«Oltre al ricordo commosso di quanto ha fatto, proprio ricordandone l'attivismo mi sono concesso una battuta. Essendo mancati i carissimi amici Giorgio Graviani, Ferdinando Arisi e Piero Castignoli, penso che avranno creato insieme l'Ente Paradiso, con tanta voglia di fare... ».
Generale, lei ha dedicato una vita alla carriera militare, gran parte della quale vissuta nell'ex Arsenale, ha scritto nel 1990 il volume "Il Castello ritrovato di Pier Luigi Farnese", da dove nasce questa sua passione?
«Da una persona che non dimenticherò mai, il colonnello Gianni Gamberini, bolognese, uomo di gran carattere. Quando la direzione artiglieria fu soppressa nel 1982 e diventò parte dell'Arsenale si scoprì che eravamo all'interno di un'opera d'arte, il castello. Molte cose erano nascoste da materiali, da bidoni, lui cominciò a rimettere in luce. Il 15 giugno 1983 Libertà pubblicò un articolo sul Bastione Trinità che si affaccia su via XXIV Maggio. Nacque la mia curiosità culturale per un tema che oggi è fra gli scopi della mia vita».
L'Ente Farnese, grazie a Spigaroli e ai suoi contatti, ha convogliato fondi da Roma. Riuscirete a mantenere una certa disponibilità?
«Finora i maggiori finanziamenti sono venuti dal Comune di Piacenza. Fino a qualche anno fa erano cospicui, poi con la crisi si sono ridotti. Quest'anno sono arrivati 90 mila euro, pochi o tanti a seconda di cosa si vuol fare. Abbiamo tantissimi progetti. Sulla pulizia delle mura sono arrivati fondi da Arcus, dal gioco del lotto, da sponsor privati. Con il nostro architetto Enrico De Benedetti si sta studiando di rallentare al massimo il degrado delle mura attraverso nuovi sistemi di diserbo, in collaborazione con la Cattolica e guardando alla Cittadella di Alessandria, c'è l'ailanto da combattere che è peggio della gramigna. Abbiamo sponsor come il Rotary e la Fondazione».
I progetti nell'immediato?
«La pulizia delle mura riprenderà a ridosso della primavera, intanto si è inaugurato il trasferimento della mostra sulla Madonna Sistina nella cripta di san Sisto, un'occasione anche in vista di Expo 2015. Ma direi che mettere in sicurezza Palazzo Farnese e garantire l'impianto di illuminazione resta l'opera maggiore. Si è iniziato nel 2001, oggi i sistemi d'allarme funzionano bene, si va avanti».
I piacentini amano le memorie farnesiane?
«Lei mi provoca... Sotto bastione Borghetto, nel fossato, da tempo è comparso un tavolino bianco con sedie. Che ci fa? Il problema sta nel quanto noi piacentini, mi considero tale, teniamo a queste proprietà, forse poco sentite. Dovremmo voler più bene a ciò che abbiamo. A volte mi chiedo in quanti hanno visitato il Farnese.... ».

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio