Venerdì 19 Settembre 2014 - Libertà
Fondazione: tutti gli interrogativi che attendono ancora una risposta
IL CASO
di GIULIO MASERATI e PIERPAOLO GALLINI
Abbiamo seguito sulla stampa locale e nazionale il contrastato dibattito sulla Fondazione Piacenza e Vigevano e, dopo attente riflessioni sui numerosi articoli, siamo stati stimolati, dal testo firmato dal Prof. Gotti Tedeschi apparso su Libertà dello scorso 31 agosto, a porre alcune domande e cercare di esaudire alcune legittime curiosità sull'Ente di Via S. Eufemia.
Molto si è scritto e dibattuto sugli investimenti effettuati, nel corso degli anni, dalla Fondazione e abbiamo notato il sorgere assennato e competente di tanti esperti, ma poco o nulla abbiamo letto sulle attività istituzionali dell'Ente: in concreto perchè si assiste ad un assordante silenzio sulle erogazioni e sulle spese di gestione?
Quali sono i criteri adottati? Le modalità di controllo (se esistono controlli)? I compiti svolti anche dei dipendenti? Ecc...
In concreto poniamo al Collegio Sindacale (revisori) ed anche all'ex Presidente alcune domande che certamente si pongono molti cittadini, domande sempre rimaste "sotto traccia".
Sorge infatti il dubbio che si sia voluto far passare sotto silenzio gli approfondimenti sulle attività istituzionale, specialmente quella attinente ai criteri ed alle modalità di scelta dei beneficiari delle erogazioni ed alla scelta dei fornitori, i quali, si è letto che siano stati scelti con una tale "riservata" cura che forse anche il Consiglio di Amministrazione stesso non abbia avuto la possibilità di conoscere i criteri e le modalità con cui sono fissati i compensi.
Ma cerchiamo di analizzare i contenuti dei numerosi articoli di stampa e formulare le conseguenti domande:
1. E' vero che è stato da tempo deliberata dal CDA l'introduzione di una commissione con competenza sui controllo delle spese e l'introduzione di un organo di controllo interno (auditing)? Si è letto che tale delibera assunta all'unanimità nella primavera del 2013 non è mai stata applicata! Dallo statuto si apprende che compete al Presidente l'impegno di rendere operative le delibere, perchè non si è provveduto? Si è pure letto al riguardo che il potere di scelta dei "fornitori" era (oppure è ancora) una facoltà decisionale degli organi di gestione, è vero? Se così non fosse è legittimo che ciò accada in una Fondazione? E' vero che nonostante la richiesta del Collegio Sindacale e di alcuni membri del CDA l'ex Presidente non ha voluto porre all'odg del CDA stesso l'argomento attinente le autorizzazioni di spesa?
E poi si è letto sulla stampa che tutto era giustificato dal fatto che la struttura faceva così da 20 anni?
Se si vuole trasparenza sembra opportuno non trincerarsi dietro la prassi consolidata; un errore eventuale ripetuto per anni può infatti impedire l'introduzione di miglioramenti.
2. Abbiamo ripetutamente letto sulla stampa che esistono documenti e atti del CDA che attestano fatti e richieste di applicazioni di norme e leggi, di introduzione del Codice Etico e di una più ampia e puntuale normativa in tema di erogazioni; è possibile ottenerne la pubblicazione?
3. E' vero che sin dallo scorso anno il CDA ha deliberato l'istituzione di comitati per la programmazione e scelta dei fornitori con verifica dei costi di gestione? Tali organismi (si legge) però non sono mai stati attivati, perchè?
4. E' vero che è giacente una richiesta formale al Collegio Sindacale in merito alle modalità con cui sono stati assegnati gli appalti attinenti ai lavori sugli immobili ed in particolare concernente le modalità di individuazione dei fornitori e dei responsabili incaricati dei controlli?
5. Considerato che abbiamo letto ripetute lamentele in ordine agli impegni di spesa non deliberati dal CDA, possiamo conoscere le disposizioni che regolano in Fondazione tali attività (oltre a quelle già previste dallo statuto)?
6. Si è letto che nel settore delle manifestazioni culturali, dell'arte e spettacolo vi è ampia discrezionalità nelle scelte dei relatori, è vero? se si perchè? quali sono le modalità adottate? E con quale processo decisionale?
7. Abbiamo anche letto che dopo aver firmato per errore i documenti per invio dei titoli in Svizzera, il Presidente avrebbe proposto l'adozione di poteri a firma congiunta per le operazioni bancarie. è possibile rendere pubblica tale delibera? Se invece non esistesse si attende una smentita!
8. Abbiamo letto dei pareri discordanti sulla scelta dei Legali incaricati di seguire la pratica relativa al trasferimento dei Titoli in Svizzera, se esiste una delibera del CDA (come è stato affermato) può essere resa pubblica? Oppure se non esistesse sarebbe utile una smentita.
9. Rileviamo che il Presidente uscente si è scusato per aver sottoscritto il trasferimento dei Titoli in Svizzera; vorremmo sapere se ciò sia avvenuto per una sottovalutazione dell'atto oppure per la interpretazione del ruolo di Presidente non vincolato alle delibere assunte dal CDA?
Concludiamo chiedendo, come si può evincere da un nostro precedente articolo (novembre 2012), che il Presidente ed i membri del Direttivo della Fondazione non abbiano nessun conflitto di interessI (economici, professionali, ecc..), e quindi siano completamente liberi da interessi vari e siano sopratutto orientati a finalità filantropiche.
E poi in omaggio alla trasparenza e chiarezza è auspicabile che i candidati alla Presidenza presentino (almeno qualche giorno prima delle votazioni) oltre programma anche l'elenco dei futuri componenti il CDA così da consentire alla cittadinanza e a chi voterà (Consiglio Generale) di poter effettuare le necessarie valutazioni e orientare la scelta che sono chiamati a fare!
Augurandoci di ricevere le risposte ai quesiti sopraesposti e che i nostri suggerimenti siano ascoltati rimaniamo in attesa porgendo i nostri migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente.