Lunedì 15 Settembre 2014 - Libertà
Valtidone Festival, una vera ricchezza dei piacentini
dalla prima pagina
basta a se stessa per provocare sentimenti profondi fino alla commozione.
Non solo: appena quell'intensità finisce ne si prova immediata nostalgia, la ci cerca ancora, proprio come quando ci si innamora. E' forse questo il senso vero della parola "cultura"?
Cedo di si ed è in ciò che si può comprendere tutto lo spessore dell'operazione culturale che si chiama Valtidone Festival.
Perché di momenti così Livio Bollani, il Direttore artistico del Festival grazie all'impegno dei Comuni del circuito, della Fondazione e di Editoriale Libertà, ce ne ha regalati tanti in questi anni. Quando le piazze si riempiono di cittadini entusiasti accorsi per ascoltare musica si apre la strada alla speranza della salvezza.
E se si interrompesse questo infinito momento? Dobbiamo chiedercelo. Il Val Tidone Festival vive, soprattutto, grazie alla Fondazione, oltre che di alcuni lungimiranti Comuni e dell'impegno di una imprenditrice, Donatella Ronconi che evidentemente fin dall'inizio ha colto l'importanza di questo messaggio: quando si dice la "società' civile"!
Sta di fatto che dei travagli della Fondazione tutti abbiamo letto. Cosa succederà ad operazioni come questa, ed alle altre che concorrono a fare della nostra provincia un circuito musicale di valore europeo, vorrei citare anche il Festival blues ed il Piacenza Jazz Fest compresa la sua Summer Edition, solo per fare alcuni esempi.
La Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre tutto, rimarrà l'unico soggetto in grado di racchiudere in se rappresentanza e coordinamento territoriale sul fronte della spesa alla voce cultura. Non lo sarà più la Provincia, non potrà esserlo la Camera di commercio. Si corre rischio, venisse meno anche l'impegno della Fondazione, di interrompere una vera ricchezza piacentina. Allora verrebbe meno anche la speranza.
E sarebbe un danno enorme. Eravamo nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni, poteva essere Berlino, Londra, Parigi una qualsiasi città megaeuropea. Invece eravamo a Piacenza ed eravamo felici.
Giovanna Palladini