Domenica 11 Gennaio 2004 - Libertà
Vigneti del Piacentino: un'annata senza peronospora
L'annata viticola 2003 è stata contrassegnata da una grande siccità primaverile-estiva accompagnata da un gran caldo, una relativamente facile difesa fitosanitaria, una vendemmia anticipata, una produzione contenuta ad alto grado zuccherino. L'eccezionale andamento stagionale estivo ha determinato in alcuni vigneti, specialmente in giovani impianti, scompensi fisiologici , il più delle volte risoltisi positivamente nel periodo autunnale. Dal punto di vista fitosanitario l'annata 2003 verrà ricordata per l'assenza pressochè totale di attacchi di peronospora. Solo alcune "macchie d'olio" sintomo di una infezione primaria sono state osservate intorno al 12 di maggio nella zona di Fornello di Ziano. Tale comparsa, quasi inaspettata, è da imputare a lievi eventi piovosi di fine aprile. Gli interventi anticrittogamici, ma soprattutto l'assenza di successive precipitazioni hanno prontamente bloccato la patologia. Gli interventi antiperonosporici effettuati sono stati complessivamente il 30% inferiori ad un'annata normale e l'applicazione mirata alle fasi fenologiche più suscettibili, a ridosso della fioritura ed inizio allegagione. L'assenza di eventi piovosi di sufficiente entità non ha provocato l'avvio di alcuna infezione peronosporica successiva anche in parcelle non sottoposte a trattamenti. L'altra temibile crittogama della vite rappresentata dall'oidio è stato ben controllato dai trattamenti fungicidi effettuati (di fondamentale importanza l'intervento ad inizio germogliamento con zolfo ventilato seguito da altri con miscele di prodotti fitosanitari a diverso meccanismo di azione in grado di ben contrastare la crittogama senza ingenerare l'insorgenza di fenomeni di resistenza). Solo limitatamente a vigneti mal gestiti e su varietà particolarmente suscettibili l'oidio ha provocato danni peraltro limitati. A differenza della precedente annata pressochè assente la muffa grigia sui grappoli. Flavescenza dorata e legno nero nel 2003 non hanno assunto la gravità degli ultimi anni anche per i continui sforzi dei viticoltori per contrastarne la diffusione. Le prime rilevazioni, peraltro assai modeste, di forme giovanili di Scaphoideus titanus insetto vettore della Flavescenza dorata si sono avute a metà maggio. La lotta chimica prevista dal decreto di lotta obbligatoria è stata attuata a partire dal 10 di giugno con il primo trattamento seguito a distanza di circa 20 giorni dal secondo. Nei bollettini agrometeorologici e di difesa integrata si è data preferenza agli insetticidi ad azione abbattente. Di pari passo è proseguita l'eliminazione delle piante di viti con sintomi della malattia. Nel 2003 è iniziata una sperimentazione attuata dal Consorzio Fitosanitario di Piacenza in collaborazione con l'Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale dell' Università Cattolica di Piacenza e cofinanziata da Camera di Commercio Industria Artigianato di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano per individuare la diffusione del vettore del legno nero(altro temibile fitoplasma della vite) lo Hyalestes obsoletus in provincia di Piacenza. Tale cicalina riscontrata in diversi areali viticoli compie il proprio ciclo fra vite e piante erbacee infestanti in particolare ortica e convolvolo. In provincia di Piacenza a differenza del resto dell'Emilia il legno nero rispetto a Flavescenza dorata risulta presente a bassi livelli. Fra le avversità animali scarse segnalazioni di tignola e tignoletta limitate ad areali ristretti della Val d'Arda e ragnetto rosso e giallo nonostante le favorevoli condizioni climatiche estive siano state favorevoli agli aracnidi.
(*) direttore Consorzio Fitosanitario Provinciale di Piacenza
BRUNO CHIUSA*