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Mercoledì 3 Settembre 2014 - Libertà

Fondazione, Molinari: mi hanno chiesto di candidarmi, deciderò

Presidenza, per ora c'è in campo la candidatura di Massimo Toscani
Il consiglio generale di via Sant'Eufemia previsto per il 26 settembre

Riparte la corsa alla presidenza della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha riaperto lunedì i battenti dopo la pausa estiva. Il presidente Francesco Scaravaggi, dimissionario ma in prorogatio, è al lavoro con il consigliere anziano Domenico Battaglia per stringere i tempi sulla convocazione del consiglio generale che dovrà eleggere il nuovo presidente.
Intanto Giuseppe Molinari, attuale presidente della Galleria Ricci Oddi, interrogato sulla sua disponibilità a scendere in campo, lascia aperta la strada ma non si sbilancia: «Mi chiedono di candidarmi, sto valutando se fare il passo».
La convocazione del "parlamentino" di via Sant'Eufemia dovrebbe essere comunicata già oggi per venerdì 26 settembre. Qualcuno aveva profetizzato che non sarebbe stato semplice stringere sui tempi dopo le dimissioni di tutto il consiglio di amministrazione spaccato in due. E infatti c'è una certa dilatazione dei termini, peraltro dietro le quinte c'è chi lavora alla composizione del nuovo cda. In tanti vorrebbero esserci, le pressioni non mancano.
A luglio, prima dell'ufficializzazione delle dimissioni di Scaravaggi, è stata presentata la candidatura a presidente del notaio Massimo Toscani, a favore del quale si sono spesi i vertici di Comune, Provincia e Camera di Commercio. Per un fatto formale, a quanto pare, dovrà essere ridepositata, le norme aprono i termini per le candidature solo dieci giorni dopo le dimissioni del presidente uscente, come ha dichiarato a suo tempo lo stesso Scaravaggi.
E c'è tempo sino a dieci giorni prima della convocazione del consiglio perché dei candidati presentati da almeno cinque firme di consiglieri si facciano avanti. Il solo nome in alternativa è appunto quello di Molinari, che non ha ancora deciso («La situazione è molto complessa»). In caso di accettazione, sarebbe mosso ad agire «in modo equilibrato e costruttivo - si limita a dichiarare - per rimettere un po' di serenità, con la disponibilità a voltare pagina e a costruire insieme alle componenti del consiglio e del futuro cda una Fondazione finalizzata a quelli che sono gli scopi dell'ente, che è dei piacentini e a loro deve essere rivolto». La Fondazione, impoverita nel patrimonio e nelle future erogazioni, è stata attraversata da due scosse i cui effetti non sono ancora noti: l'inchiesta in corso della Guardia di Finanza su alcune operazioni (investimento a Gibuti, acquisto di azioni Monte Parma, trasferimento temporaneo di 200 milioni di titoli in Svizzera); l'istruttoria del ministero del Tesoro che ha chiesto lumi sugli investimenti.

Patrizia Soffientini

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