Venerdì 22 Agosto 2014 - Libertà
Un'amara storia fra autismo e pedofilia
In vetrina stasera il complesso "Pulce non c'è" dell'esordiente Bonito
Altra opera prima questa sera al Bobbio Film Festival. Si tratta di Pulce non c'è, film di Giuseppe Bonito che prende spunto dall'omonimo romanzo autobiografico di Gaia Rayneri edito da Einaudi. Racconta la storia di Pulce, una bambina autistica di 9 anni. Mamma Anita (Marina Massironi) cerca di rendere la sua vita migliore, papà Gualtiero (Pippo Delbono) è un medico dall'apparenza burbera ma si inventa favole da raccontare alla figlia per calmare il suo panico notturno. Un giorno Pulce viene improvvisamente allontanata dalla famiglia e affidata ai servizi sociali senza tante spiegazioni. Ludovica Falda interpreta il ruolo di Pulce e Francesca Di Benedetto quello della sorella Giovanna. Rispetto al romanzo il film di Giuseppe Bonito ha una struttura più corale, che alterna il punto di vista di Giovanna a quello della madre e del padre che hanno due modi diversi di reagire alla malattia e all'accusa pesantissima di pedofilia nei confronti del padre: lei con ansia ed emotività, lui con la chiusura in se stesso e un apparente distacco. Tra gli interpreti una bravissima Piera degli Esposti nel ruolo della nonna di Pulce. Il regista avverte l'urgenza di raccontare questa storia difficile, ma lo fa con un rispetto profondo nei confronti dei suoi protagonisti, uomini e donne in carne e ossa. Senza fronzoli, con uno stile personale, fa emergere l'impatto della denuncia, senza alcuna forzatura. Il film è girato interamente a Torino e Bonito ha voluto effettuare le riprese a spalla: «M'interessava essere il più vicino possibile ai protagonisti». Una storia amara, una vicenda controversa in cui Pulce paga un conto troppo salato.
«Le due interpreti - sottolinea Bonito - si sono in pratica scelte a vicenda: la ricerca è stata lunghissima, frutto di un casting che ha interessato circa 4000 adolescenti». La giovane Rayneri ha collaborato alla sceneggiatura di Monica Zapelli. Da segnalare la canzone Il silenzio scritta da Niccolò Fabi. Prodotto da Marco Donati per Overlook Production, il film si è avvalso del sostegno della Film Commission piemontese, della Fip e della Fondazione Crt che ha affidato al Dams - tanti i ragazzi che si sono alternati sul set - il ruolo di coproduttore.
Mol.