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22/4/2016 - Bilancio di esercizio 2015 - Piacenza

Fondazione, approvato all’unanimità il Bilancio

Fondazione, approvato all’unanimità il Bilancio

Il documento consuntivo del 2015 ha avuto il via libera da parte di tutto il Consiglio Generale

PIACENZA. Il Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha approvato ieri all’unanimità il Bilancio di esercizio 2015. Illustrato dal presidente Massimo Toscani, il documento evidenzia una situazione favorevole in termini di patrimonio, cresciuto di circa 4 milioni di euro, ma anche segnali positivi per l’attività erogativa (aumentano per il 2016 le risorse a disposizione e si incrementa il Fondo erogazioni future).

I DATI ECONOMICI. Nonostante a livello globale il 2015 i mercati finanziari si siano caratterizzate per un ulteriore riduzione dei rendimenti e per una elevata volatilità, l’anno si è chiuso per la Fondazione di Piacenza e Vigevano con una crescita del patrimonio, che passa da 349 a 353 milioni di euro, grazie a rendite finanziarie (interessi e dividendi) ed a plusvalenze. Particolarmente positivo il dato sulla redditività del patrimonio, che nel 2015 è stata pari al 2,73%, la più alta dal 2010 ad oggi. Complessivamente, l’avanzo di gestione è stato pari a 9,6 milioni di euro con un incremento del 5,70% rispetto al 2014. I proventi totali netti sono stati oltre 13 milioni di euro.
“Gli obiettivi della nostra attività di gestione – ha spiegato il presidente Massimo Toscani – si possono riassumere in quattro precisi capisaldi: la salvaguardia del valore del patrimonio, la riduzione del rischio, la diversificazione del portafoglio e la riduzione della durata degli investimenti. Credo che i risultati siano coerenti con i nostri scopi”.

IL PATRIMONIO IMMOBILIARE. Il 2015 ha visto inoltre un consolidamento del patrimonio immobiliare già esistente. Le novità principali riguardano due proprietà importanti come l’ex palazzo Enel di via Santa Franca e il complesso di Santa Chiara sullo Stradone Farnese: per entrambi si profilano progetti di recupero già in fase di definizione, come peraltro è stato illustrato al ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini ospite in Fondazione nel febbraio scorso. Palazzo Ex Enel ha già potuto ospitare negli ultimi mesi iniziative artistiche di interesse, oggi ospita la mostra “ Gianni Croce La vita moderna – fotografie 1920-1960”; Santa Chiara è stata liberata dal vincolo d’uso che gravava sul complesso e ora è al centro di un progetto di recupero per il quale si sta lavorando di concerto con la Soprintendenza.

L’ATTIVITA’ EROGATIVA. Buone notizie anche per l’attività erogativa. Nel 2015 sono stati erogati nei settori di intervento 5 milioni e 250mila euro, così ripartiti: il 25% al settore Arte e attività Culturali; 24% al settore Istruzione e Formazione; 10% per la Ricerca scientifica; 11% ai progetti del settore Assistenza agli anziani; 18% per Volontariato, filantropia e beneficenza. Il restante 12% è stato ripartito tra i settori ammessi (Famiglia e Altri settori).
Nel 2016 vi sarà un incremento delle risorse destinate alle erogazioni, pur in presenza di riduzione dei rendimenti finanziari: saliranno a 5milioni e 400mila euro, di cui 4.752.000 euro per i settori rilevanti. Cresce anche il Fondo per le erogazioni future: da 11milioni e mezzo di euro a 12milioni e 100mila euro, quest’ ultimo dato consentirà di affrontare con un certo ottimismo anche i prossimi esercizi pur in presenza, nel corso del 2016, di una riduzione dei rendimenti finanziari conseguente alla nota situazione globale .
«E’ di grande soddisfazione – ha sottolineato il presidente Toscani – vedere come i progetti che abbiamo sostenuto siano riusciti a coinvolgere ampie fasce del territorio. Abbiamo dato vita a protocolli, convenzioni, attività condivise con le istituzioni e le realtà sociali, culturali ed economiche. La collaborazione di tanti consente di raggiungere risultati importanti e posso dire che quanto è stato realizzato nel 2015, e che si sta approntando per questo 2016, ci fa pensare che stiano andando nella giusta direzione».
Dal ’91, anno della sua costituzione, ad oggi la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha erogato oltre 141 milioni di euro per il territorio.


Piacenza, 22 aprile 2016

COMUNICATO STAMPA e PRESENTAZIONE BILANCIO 2015

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11/4/2016 - 15 aprile, dalle ore 9:30 - Auditorium della Fondazione

VERSO UN NUOVO CENTRO  PER L’ARTE CONTEMPORANEA

VERSO UN NUOVO CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA

Un convegno internazionale riflette sulla prossima apertura di un Centro per le Arti Contemporanee a Piacenza, nel Palazzo Ex-Enel recuperato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano

Critici d’arte, curatori, artisti, istituzioni pubbliche, manager e imprenditori della cultura, condividono con la città metodi, idee ed esperienze.

Un incontro pubblico per discutere filosofie e metodi per la gestione degli spazi culturali, in preparazione alla prossima apertura a Piacenza di un nuovo Centro per le Arti Contemporanee, nel Palazzo Ex-Enel. La Fondazione di Piacenza e Vigevano, in vista del suo imminente impegno in questo campo, ospita venerdì 15 aprile nel suo Auditorium di via Sant’Eufemia 15, sempre a Piacenza, il convegno internazionale dal titolo Sull’utilità e il danno dell’arte per la società. A confronto le esperienze di curatori e critici d’arte, artisti, manager e imprenditori della cultura, istituzioni pubbliche, maturate in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.

La prima sessione della giornata, in programma dalle 9.30 alle 13.00, propone un’indagine ad ampio spettro sul ruolo dell’arte nelle dinamiche sociali e relazionali della nostra contemporaneità, portando ad esempio modelli di successo che provengono sia da grandi città italiane e straniere sia da centri più piccoli, ma non affatto marginali. Due gli artisti chiamati a raccontare in che modo il contesto urbano può o meno essere funzionale al processo creativo: Riccardo Benassi, italiano da tempo residente a Berlino, e Adelita Husni-Bej, di origini italo-libiche ma autentica cittadina del mondo, forte di lunghi periodi di residenza a Londra e New York.

Insieme a loro discuteranno del ruolo degli spazi dedicati al contemporaneo Vincenzo de Bellis, fresco di nomina a curatore del dipartimento di arti visive del Walker Art Center di Minneapolis, il direttore artistico della galleria Veneklasen/Werner di Berlino Gyonata Bonvicini, il curator at large del Kunstmuseum di Trondheim Stefano Collicelli Cagol, la curatrice dei progetti speciali e della programmazione culturale del Palais de Tokyo di Parigi Myriam Ben Salah; i curatori indipendenti Francesco Garutti, già al CCA di Montreal, e Paola Nicolin.

Con la seconda fase, dalle 15 alle 18.30, ci si sposta dall’analisi della fisionomia del “contenitore” a quella del “contenuto”: ovvero alla molteplice natura che uno spazio per l’arte contemporanea può avere, passando da finalità archivistiche e documentali ad altre di natura puramente espositiva o commerciale; per arrivare a definire il ruolo del settore pubblico e quello del privato nella definizione di linee guida, scelte curatoriali e gestionali. Un tema su cui discutono il direttore del Museo Pecci di Prato Fabio Cavallucci e quello del Museo Marini di Firenze Alberto Salvadori, la curatrice del Centro le Monnaie di Parigi Chiara Parisi, l’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, il critico d’arte Roberto Pinto, il collezionista e curatore della Collezione Righi Lorenzo Righi; il direttore della Galleria ZERO di Milano Paolo Zani e Antonio Scoccimarro, editor della rivista Mousse.

Piacenza, aprile 2016

Ingresso gratuito
Informazioni: tel. 0523.311111; info@lafondazione.com – www.lafondazione.com

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche

Francesco Sala, tel. 02 36 755 700
francesco.sala@clponline.it – www.clponline.it

Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it

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6/4/2016 - ore 12:30 - Salone d'Onore di Palazzo Rota Pisaroni

PROGETTO ACCOGLIENZA ABITATIVA CASA TRA LE CASE

PROGETTO ACCOGLIENZA ABITATIVA CASA TRA LE CASE

CONFERENZA STAMPA

INTRODUZIONE GENERALE ALLA CONFERENZA STAMPA ED AL PROGETTO
MASSIMO TOSCANI PRESIDENTE FONDAZIONE


ILLUSTRAZIONE PREMESSE AL PROGETTO, SITUAZIONE POVERTA’ SOCIALE E DISAGIO ABITATIVO
GIUSEPPE CHIODAROLI DIRETTORE CARITAS DIOCESANA


ILLUSTRAZIONE TECNICA PROGETTO, OBIETTIVI, AZIONI E RISORSE NECESSARIE, SOSTENIBILITA’, GOVERNANCE
FRANCESCO ARGIRO’ RESPONSABILE AREA PROMOZIONE UMANA CARITAS


PROGETTO ACCOGLIENZA ABITATIVA CASA TRA LE CASE

I cambiamenti sociali, economici e relazionali intervenuti negli ultimi anni hanno causato pesanti ricadute in diversi ambiti.
Tra queste, una delle più rilevanti riguarda il problema casa, inteso non solo come mura domestiche, ma anche come luogo di relazione.
Attraverso un focus dinamico sui vari campi del sociale connessi al problema è emerso che questo colpisce in modo indiscriminato tanto famiglie, anche sotto sfratto con minori con ridotta o inesistente capacità contributiva, quanto single occupati, con lavori a tempo determinato, o in particolari settori (logistica, ristorazione, pulizia), con orari lavorativi incompatibili con quanto messo a disposizione dalla rete di accoglienza del territorio (Caritas, Comune di Piacenza, Associazione Arcobaleno, Ronda della Carità).
Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio e Fondazione Piacenza e Vigevano hanno condiviso un progetto che affronta il problema in modo trasversale e innovativo.
Il progetto infatti, dedica molto spazio anche agli aspetti educativi e di accompagnamento allo scopo di aiutare le persone ad uscire dalla propria situazione di povertà, sia attraverso l’acquisizione di capacità nella gestione degli aspetti minimi della vita sia nell’avviamento al lavoro laddove necessario, consentendo loro l’opportunità di uscire dal sistema di welfare in autonomia.
Fondamentale per raggiungere questi obiettivi sarà la creazione di una rete che, sensibilizzando e coinvolgendo il territorio, contribuisca ad una mitigazione dell’emergenza abitativa.
In questo senso diventa indispensabile la collaborazione con i soggetti istituzionali per la presa in carico e per la condivisione della progettualità.
Attraverso la collaborazione con diverse realtà, ad esempio enti ecclesiastici e della società civile, si mira reperire un numero totale di 25 appartamenti, messi a disposizione di famiglie che presentano, nella fase di attivazione del progetto, ridotta capacità contributiva, che vivono in situazioni di precarietà abitativa o addirittura sotto sfratto esecutivo, con l’obiettivo di far partecipare al progetto un numero di famiglie compreso tra 60 e 80 e di singoli tra i 15 e i 25 nell’arco dei quattro anni.
Una Equipe di accesso, composta dal coordinatore del progetto, da referenti Caritas e da un referente della Fondazione, individuerà le famiglie con i requisiti necessari per la partecipazione al progetto.
Valuterà anche tra quelli disponibili l’appartamento adeguato alle loro necessità, considerando anche le segnalazione ricevute dai servizi sociali dei vari comuni.
Una volta reperiti gli alloggi, tenendo conto dei bisogni evidenziati e dei soggetti che potranno accedere al progetto, sarà stipulato direttamente tra i proprietari e gli ospitati, col sostegno del progetto, un contratto con canone sociale calmierato (canone < 50% dell’affitto di riferimento della zona).
I beneficiari dell’appartamento saranno tenuti a corrispondere l’importo concordato e il pagamento delle utenze.
Alla base dell’inserimento nel programma, si pone un progetto educativo personalizzato che, partendo dalla conoscenza dei componenti la famiglia e dei loro bisogni, permette di sostenerne i membri nei vari ambiti, supportandoli con un affiancamento consono alle loro necessità.
Viene redatto anche un progetto lavorativo modulato in considerazione delle necessità, attraverso tirocini, formazione, coinvolgimento in progetti già avviati.
A questo scopo Caritas, attraverso i Laboratori, il progetto Intrecci e soprattutto il progetto Lavor-io, fornisce importanti possibilità che si uniscono alle risorse che il territorio si auspica possa attivare.
Partendo dall’emergenza abitativa in particolare e sociale in generale, attraverso un’azione educativa e responsabilizzante, sarà quindi possibile raggiungere un obiettivo di grande rilevanza sociale e territoriale.

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4/4/2016 - Mercoledì 6 aprile alle ore 12.30 - Fondazione di Piacenza e Vigevano

Casa tra le case: il progetto di Caritas e Fondazione per affrontare il problema dell’emergenza abitativa

Casa tra le case: il progetto di Caritas e Fondazione per affrontare il problema dell’emergenza abitativa

Presentazione progetto

Mercoledì 6 aprile alle ore 12.30, presso i locali della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant’Eufemia 13, verrà illustrato il nuovo progetto sociale “Casa tra le case”, gestito in collaborazione con la Caritas Diocesana.
Il progetto ha lo scopo di rispondere al problema dell’emergenza abitativa, che soprattutto negli ultimi anni sta assumendo dimensioni rilevanti, e ha un carattere innovativo poiché intende affrontare tale fenomeno anche sotto gli aspetti sociali ed educativi.
Alla conferenza stampa interverranno il direttore della Caritas Diocesana di Piacenza Giuseppe Chiodaroli e il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani.

Gli organi di informazione sono invitati a partecipare.



Piacenza, 4 aprile 2016

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30/3/2016 - DAL 9 APRILE AL 30 MAGGIO 2016 - Palazzo Ex-Enel, Via S. Franca 56, Piacenza

MOSTRA "LA VITA MODERNA" | GIANNI CROCE

MOSTRA "LA VITA MODERNA" | GIANNI CROCE

FOTOGRAFIE 1920-1960

L’esposizione, attraverso 100 immagini, lastre originali e un video documentario, racconta il percorso di un narratore del Novecento piacentino e di un innovatore del linguaggio fotografico

Dal 9 aprile al 30 maggio 2016, lo spazio Ex Enel di Piacenza ospita l’antologica di Gianni Croce (1896-1981), un innovatore del linguaggio fotografico e un cantore del Novecento piacentino.

L’esposizione, curata da Donatella Ferrari, Roberto Dassoni, Maurizio Cavalloni, promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, col patrocinio del Comune di Piacenza, in collaborazione con il Museo per la Fotografia e la Comunicazione visiva di Piacenza, presenta 100 fotografie, lastre originali e un video documentario, realizzate da Gianni Croce in oltre quarant’anni di lavoro, dal 1921, anno in cui apre lo studio in corso Vittorio Emanuele a Piacenza, fino alla prima metà degli anni sessanta.

Benché aderenti alla storia della sua città, le immagini di Gianni Croce guardano con attenzione alle sperimentazioni italiane ed europee del Novecento. Nei suoi scatti, Croce non restituisce la cronaca semplice e diretta del reale, ma usa gli sfondi urbani come la quinta dove rappresentare la realtà e le proprie storie, interpretate dai protagonisti della vita sociale, siano essi gli aristocratici che le persone umili, rendendo vive le piccole passioni, le storie, le memorie private e collettive.

Il percorso espositivo è suddiviso in sette sezioni e abbraccia tematiche come l’architettura, non colta nel nudo dato costruttivo, ma come sperimentazione su richiami a impressioni, atmosfere, astrazione del reale. Le principali opere architettoniche sorte a Piacenza tra le due guerre come il Liceo Gioia di Mario Bacciocchi, il Liceo Scientifico di Luigi Moretti, la Galleria Ricci Oddi non sono mai riprese nella loro interezza; l’attenzione è piuttosto per i giochi architettonici o, in altri casi, come per la cripta del Duomo o per il refettorio del Collegio Alberoni, per la pulizia metafisica richiamata da una serie ordinata di colonne.

E ancora i ritratti, databili tra gli anni venti e trenta del secolo scorso in cui, sullo sfondo creato dalla città, mette in posa e fa recitare personaggi veri, con il loro preciso ruolo sociale. Croce non cerca la realtà, quanto una sua personale interpretazione, quasi che i protagonisti delle sue fotografie fossero testimoni di un’epoca quasi idilliaca dove la bellezza rappresenta un grande valore. Non è un caso che Croce interveniva direttamente sulle lastre con la matita per nascondere le rughe sui visi e rendere i volti senza tempo e senza anima, lasciando ai soli abiti il compito di identificare l’epoca.

Particolarmente interessanti e curiose sono le sezioni dedicate al Sabato fascista, ovvero le manifestazioni ginniche del Ventennio, dove le pose ‘olimpiche’ dei ragazzi servivano al regime a rendere memorabile l’evento politico, o ancora quella della Città invisibile, con scorci privi di figure umane e con forti contrasti di luci e ombre, o dei Minimi sguardi, in cui si racconta la ripresa civile ed economica degli anni ‘50 e ‘60.

La mostra è accompagnata da installazioni video e da un documentario sulla figura umana e professionale di Croce realizzato dal regista Roberto Dassoni con interviste a Daniele Panciroli, Angela Madesani, Paolo Barbaro, Maurizio Cavalloni, William Xerra, Paolo Dalla Noce, Rossella Villani, e altri.
Il catalogo, pubblicato dall’Archivio Fotografico Croce di Maurizio Cavalloni, presenta testi di Donatella Ferrari e Daniele Panciroli.


Gianni Croce. Note biografiche
Nato a Lodi nel 1896, dopo studi tecnici, entra come collaboratore nello studio di Giuseppe Marchi noto esponente della fotografia liberty. Nel 1921, si trasferisce a Piacenza dove apre il proprio studio fotografico e si specializza in ritratti. Inizia in questo periodo anche la sua attività di pittore conoscendo e frequentando altri artisti piacentini e legandosi in particolare a Bot, Ricchetti, Arrigoni, Cavaglieri. L’attività del suo studio continua fino al 1976 ma egli proseguirà fino al 1980 a collaborare coi sui successori Maurizio Cavalloni, oggi curatore dell’Archivio Croce, e Franco Pantaleoni.

Piacenza, 30 marzo 2016


LA VITA MODERNA. GIANNI CROCE. FOTOGRAFIE 1920-1960
Piacenza, Spazio Ex Enel (via Santa Franca 56)
9 aprile - 30 maggio 2016


Orari:
da martedì a venerdì, 16.00-19.30
sabato e domenica, 10.30-12.30; 16.00-19.30

Ingresso gratuito

Informazioni:
tel. 0523.311111; info@lafondazione.com; www.lafondazione.com

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche

Francesco Sala, tel. 02 36 755 700
francesco.sala@clponline.it; www.clponline.it

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