Mercoledì 28 Marzo 2018 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione MARIO LUZZATTO FEGIZ
Il futuro del Sessantotto - INCONTRI SU UN’EPOCA
MARIO LUZZATTO FEGIZ, giornalista, critico musicale e saggista. Ha debuttato nel 1969 a Rai Radio 1nel programma “Per voi giovani”. Collabora con il Corriere della Sera fin dal 1971, occupandosi di critica musicale. Negli anni ha ricoperto diversi ruoli, anche in tv e come direttore di Sperling & Kupfer. Dal 2012 porta in scena nei teatri italiani lo spettacolo “Io odio i talent show”. Nel 2017 ha pubblicata la sua autobiografia “Troppe zeta nel cognome”.
introduce
MASSIMO TOSCANI
coordina
GIANGIACOMO SCHIAVI
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In occasione del cinquantenario del 1968 la Fondazione di Piacenza e Vigevano propone un articolato programma di eventi volti a scandagliare i vari aspetti di un’epoca tra le più tumultuose e significative del nostro passato recente.
Il futuro del Sessantotto - questo il titolo - ruoterà attorno ad una serie di incontri che, dal 21 marzo e per circa due mesi, porteranno all’Auditorium della Fondazione rappresentanti del mondo sociale e culturale italiano. A loro il compito di raccontare il ’68 inteso come epoca seminale nei vari ambiti della società, per comprendere se e quanto i cambiamenti che segnarono la fine degli anni Sessanta (e l’inizio degli anni Settanta) influenzino il nostro presente e, di riflesso, il nostro stesso futuro.
GLI INCONTRI. Del contesto storico e sociale si parlerà con Paolo Mieli in apertura del ciclo di incontri, il 21 marzo; con lui il fotografo Uliano Lucas di cui sarà allestita nello Spazio Mostre di Palazzo Rota Pisaroni un’ampia carrellata di immagini risalenti a quel periodo storico. Seguiranno quattro incontri tutti incentrati sull’impatto che il ’68 ebbe nei vari ambiti della creazione artistica: la rivoluzione musicale sarà raccontata da un grande protagonista, Mogol, e dal critico Mario Luzzatto Fegiz; di cinema, utopia e disillusione parlerà il regista Pupi Avati; infine l’artista Michelangelo Pistoletto affronterà il connubio tra arte e società. Altri due appuntamenti offriranno dell’epoca uno sguardo tutto al femminile: in Fondazione sarà ospite la giornalista Natalia Aspesi a raccontare “le ragazze del Sessantotto”; seguirà un incontro con Lea Melandri, per ripercorrere gesta e rivendicazioni del movimento femminista di quegii anni.
Le conferenze proseguiranno poi con Giuliano Ferrara, con un intervento volto ad analizzare le conseguenze del Sessantotto e – in chiusura l’11 maggio – con il filosofo Gianni Vattimo, protagonista di un incontro dedicato alle ideologie giovanili.
GLI EVENTI COLLATERALI. Accanto agli incontri già citati, da segnalare inoltre alcuni eventi collaterali. Dal 21 marzo all’11 maggio, lo Spazio espositivo di Palazzo Rota Pisaroni ospiterà la mostra “'68. Un anno di confine” dedicata alle fotografie di Uliano Lucas.
Il 25 maggio ai Teatini, Concerto del DIVERTIMENTO ENSEMBLE, dal titolo Il ’68. Si esibirà un gruppo composto da dodici elementi, diretto da Sandro Gorli e con il mezzosoprano Alda Caiello. L’ensemble proporrà in Auditorium un programma musicale che spazia da John Cage a Berio. Il concerto sarà preceduto alle ore 19 da un incontro introduttivo con il direttore dell’Ensemble SANDRO GORLI, il critico musicale ANGELO FOLETTO e il compositore GIACOMO MANZONI.
Gli eventi si chiuderanno il 31 maggio, con il convegno Sessantotto. Accadde a Piacenza. In Auditorium i rappresentanti del mondo sociale e culturale di Piacenza per ricordare che cosa avvenne in città e se davvero furono “formidabili quegli anni”.
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