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Il Concilio Vaticano II e i problemi della Chiesa postconciliarePresentazione dei saggi di Roberto De MatteiR. de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta (Lindau, 2010)
vincitore del Premio Acqui Storia 2011, sezione storico-scientifica
R. de Mattei, Apologia della Tradizione (Lindau 2011)
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A cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, la controversia circa la corretta ermeneutica conciliare è più vivace che mai e la disputa non è certo conclusa. Al dibattito in corso, Roberto de Mattei, offre il contributo non del teologo, ma dello storico, attraverso una rigorosa ricostruzione dell’evento, delle sue radici e delle sue conseguenze, basata soprattutto su documenti di archivio, diari, corrispondenze e testimonianze di coloro che ne furono i protagonisti. Dal quadro documentato e appassionante tracciato dall’Autore emerge una «storia mai scritta» del Vaticano II che aiuta a comprendere non solo le vicende di ieri ma anche i problemi religiosi della Chiesa di oggi.
Come ha sottolineato la Giuria del Premio Acqui Storia 2011, «il volume di de Mattei costituisce un’originale e completa ricostruzione del Concilio Vaticano II, in una prospettiva storiografica attenta anche al contesto generale dell’epoca e non solo alle vicende ecclesiali e teologiche, queste ultime peraltro trattate con grande competenza. Tesi centrale è la critica dell’adeguamento della Chiesa cattolica alla modernità proprio alla vigilia della crisi di essa. Basata su un’ampia letteratura e su ricerche d’archivio, l’opera si colloca in maniera originale nel dibattito sulla continuità o rottura rappresentata dal Concilio. Di particolare interesse la ricostruzione della mancata condanna del comunismo.»
Secondo de Mattei, «la storia del Concilio è da riscrivere, o almeno da completare». In tale spirito, l’Autore propone «una storia del Concilio, “mai scritta”, non tanto per la novità delle testimonianze e degli episodi che ne emergono, quanto per la nuova ricostruzione e interpretazione dei fatti che viene offerta. Vero storico non è né il ricercatore che “scova” nuovi documenti, né il “cronista” che affastella quelli già conosciuti, ma colui che, basandosi sulla documentazione edita o inedita a sua disposizione, è capace di ordinarla, di comprenderla, di narrarla, inquadrando le vicende in una filosofia della storia che, per lo storico cattolico, è innanzitutto una teologia della storia».
Roberto de Mattei (Roma, 1948) insegna Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, dove è preside dell’ambito di Scienze Storiche. È presidente della Fondazione Lepanto. È membro dei Consigli Direttivi dell’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea e del Consiglio Direttivo della Società Geografica Italiana. Tra il 2003 e il 2011 è stato vice-presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche con delega nel settore delle Scienze Umane; membro del Board of Guarantees della Italian Academy presso la Columbia University di New York (2005-2011); Consigliere per le questioni internazionali del Governo Italiano (2002-2006). È autore di libri e pubblicazioni tradotte in varie lingue e collaboratore di giornali e riviste italiane e straniere. Dirige le riviste “Radici Cristiane” e “Nova Historica” e l’agenzia di informazione “Corrispondenza Romana”. |